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Salernitana, granata primi retrocessi: rischio paracadute ridotto per chi va in B

SALERNO, ITALY - APRIL 07: Antonio Candreva of Salernitana during the Serie A match between Salernitana and FC Internazionale at Stadio Arechi on April 07, 2023 in Salerno, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Dopo la vittoria del campionato dell’Inter, in Serie A arriva il secondo verdetto ufficiale, che però riguarda la zona retrocessione. Con la sconfitta di ieri nell’anticipo della 34esima giornata, la Salernitana è matematicamente in Serie B.

Salernitana, granata primi retrocessi: rischio paracadute ridotto per chi va in B

I campani, insieme agli altri due club che retrocederanno nel campionato cadetto, potranno però “consolarsi” con il paracadute. Nell’ambito della mutualità verso le categorie inferiori, si tratta del “totale delle quote attribuite ai club che retrocedono in Serie B al termine di ciascuna stagione sportiva, a condizione che gli stessi siano ammessi e partecipino effettivamente al campionato di Serie B della stagione successiva a quella in cui è maturata la retrocessione dalla Serie A”.

In sostanza, chi retrocede ha diritto a un contributo economico con l’obiettivo di attutire il colpo della retrocessione. Per una società che perde la categoria, il calo dei ricavi è pressoché immediato (soprattutto a livello di diritti televisivi), mentre è decisamente più complicato abbattere i costi. Per questo motivo, alle retrocesse vengono destinati complessivamente 60 milioni di euro, distribuiti come di seguito:

a ciascuna “Società di fascia A” un importo pari ad euro 10 milioni;
a ciascuna “Società di fascia B” un importo pari ad euro 15 milioni;
a ciascuna “Società di fascia C” un importo pari ad euro 25 milioni.

Ma come viene determinata l’appartenenza di un club a ciascuna fascia? Partendo dalla fascia A, si tratta delle società che retrocedono in Serie B al termine di ciascuna stagione sportiva dopo aver militato in Serie A per una sola stagione sportiva (società neopromosse), e non posseggono i requisiti delle Società di fascia B o C.

Le “Società di fascia B” sono invece quelle che retrocedono in Serie B al termine di ciascuna stagione sportiva dopo aver militato in Serie A per due stagioni sportive anche non consecutive nelle ultime tre, compresa la stagione al termine della quale è maturata la retrocessione dalla Serie A.

Infine, le “Società di fascia C”, ovvero quelle che retrocedono in Serie B al termine di ciascuna stagione sportiva dopo aver militato in Serie A per tre stagioni sportive anche non consecutive nelle ultime quattro, compresa la stagione al termine della quale è maturata la retrocessione dalla Serie A. Questi sono i club che incassano la quota più alta.

Può accadere che la somma delle singole quote spettanti ai club aventi diritto al paracadute ecceda l’ammontare complessivo di 60 milioni di euro. In questo caso le quote spettanti a ciascun avente diritto saranno proporzionalmente ridotte. Per fare un esempio, nell’ipotesi in cui le tre retrocesse abbiano diritto a 25 milioni di euro ciascuna, la quota di ogni club si ridurrà a 20 milioni di euro.

Nel caso in cui, viceversa, in una stagione sportiva, la somma delle singole quote sia inferiore al totale di 60 milioni, la somma residua – sulla base del regolamento – andrà ad alimentare il fondo “Paracadute retrocesse” relativo alla stagione sportiva successiva fino ad un massimo di 75 milioni euro (60 milioni di euro più l’eventuale incremento stagionale). Tuttavia, l’assemblea potrebbe deliberare in favore di una destinazione alternativa.

La scorsa stagione e anche nel 2022/23 la cifra da distribuire tra le società retrocesse ammontava esattamente a 60 milioni, ma per fare un esempio, nel 2020/21 la quota residua di 15 milioni (rispetto ai 60 milioni massimi da distribuire) era stata destinata ad alimentare la cifra complessiva dei diritti tv poi distribuita tra tutti i club di Serie A.

Ma quanto varrebbe il paracadute per ognuno dei club ancora in lotta per non retrocedere? Queste – sulla base delle partecipazioni alla Serie A negli ultimi anni – le cifre per ogni società (in ordine di classifica attuale):

Lecce, 35 punti – 15 milioni (due partecipazioni in Serie A nelle ultime tre stagioni)
Cagliari, 32 punti – 25 milioni (tre partecipazioni in Serie A nelle ultime quattro stagioni)
Verona, 31 punti – 25 milioni (quattro partecipazioni in Serie A nelle ultime quattro stagioni)
Empoli, 31 punti – 25 milioni (tre partecipazioni in Serie A nelle ultime quattro stagioni)
Frosinone, 31 punti – 10 milioni (una nelle ultime quattro)
Udinese, 28 punti – 25 milioni (in Serie A dal 1995/96)
Sassuolo, 26 punti – 25 milioni (in Serie A dal 2013/14)
Salernitana, 15 punti – 25 milioni (tre partecipazioni in Serie A nelle ultime quattro stagioni): matematicamente in Serie B

Dunque, la cifra massima che un club può incassare con il paracadute in caso di retrocessione è pari a 25 milioni di euro. Una somma che – seppur non di poco conto – non è in grado di colmare i ricavi da diritti tv mancanti a causa di un anno di “purgatorio”. L’ultima classificata in Serie A (la Cremonese) ha incassato infatti 29,4 milioni di euro nella stagione 2022/23, quasi cinque milioni in più rispetto alla cifra massima derivante dal paracadute. E nel caso dei club di fascia A, i diritti tv varrebbero addirittura almeno il triplo.

D’altra parte, la misura contribuisce in maniera significativa ai conti delle retrocesse. Basti pensare che, come calcolato da Calcio e Finanza, negli ultimi dieci anni l’incidenza del paracadute sulle squadre retrocesse è stata pari mediamente al 45% del fatturato.

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