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Stefano Tacconi: “Devo operarmi ancora, non è finita”

Il cammino di Stefano Tacconi verso la completa riabilitazione dopo l’emorragia cerebrale che lo ha colpito nell’aprile del 2022 prosegue. È stato lo stesso ex portiere della Juventus e della Nazionale azzurra a dare ragguagli sulle sue condizioni nel corso di una lunga intervista concessa al settimanale Di Più, in cui ha confessato che la serie di interventi chirurgici a cui dovrà sottoporsi non è finita. Ne manca un altro, forse quello più importante, che dovrebbe risolvere una volta per tutte il problema.

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Tacconi, che ha ormai lasciato alle sue spalle i periodi più bui e difficili, quelli successivi all’incidente verificatosi ad Asti, ha spiegato: “Ora anche se sto meglio e sono tornato a camminare, il mio calvario non è ancora finito… Le ultime visite che ho fatto hanno evidenziato dei coaguli di sangue, dei ‘trombi’, nelle gambe e nella vena aorta. Devono ‘aprirmi’ e darmi una sistemata. Mi hanno promesso che poi sarò come nuovo”. Insomma, ancora un’operazione per Tacconi. L’ultimo ostacolo da superare prima del pieno recupero. Prima del ritorno a tutti gli effetti alla vita di prima.

“Mi sento un leone, i medici hanno detto che il mio recupero ha del miracoloso. Parlo in maniera scorrevole, senza ‘incartarmi’, e non ho strascichi”, ha aggiunto Tacconi, che è stato a lungo in coma dopo l’emorragia. Decisiva, per salvarlo, la tempestività del figlio Andrea, che è riuscito a tirargli fuori dalla lingua dalla bocca quando ha visto il padre cadere al suolo, evitando il soffocamento. “Assieme alla mia famiglia ho deciso di festeggiare le mie dimissioni dall’ospedale, il mio sessantasettesimo compleanno e anche il tredicesimo anniversario di matrimonio con Laura“, ha spiegato Tacconi. “Tre feste insieme per celebrare, nello stesso momento, i tre giorni più importanti della mia vita”.

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