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Napoli, De Laurentiis: “Oggi siamo un punto di arrivo per i nostri campioni. Conte è tra i migliori al mondo”

Aurelio De Laurentiis ha partecipato all’evento di presentazione dello sponsor Sorgesana che si è tenuto presso Villa D’Angelo-Santa Caterina in via Aniello Falcone a Napoli. Presente Nicola Arnone, patron di Sorgesana e Lete, e anche i dirigenti Giovanni Manna e Antonio Sinicropi.

Napoli, De Laurentiis: “Oggi siamo un punto di arrivo per i nostri campioni. Conte è tra i migliori al mondo”

“Con il dottor Arnone abbiamo punti di contatto, due imprenditori che al di là di cosa si dice hanno puntato sulla famiglia – ha esordito De Laurentiis -. Ci sono denigratori delle aziende a tiraggio familiare, dicendo che non si espanderanno mai. Io non credo che i fondi siano il salvataggio delle imprese, tantomeno nel calcio. Un imprenditore deve dare un’impronta, ma il paese ha spesso abbandonato l’idea di impresa per la presa, ma non riguarda noi.”

IL BILANCIO DEL VENTENNIO AZZURRO

“Un bilancio dei miei primi 20 al Napoli? Bilancio ultra-positivo, in un paese complicato, Napoli veniva descritta come ingovernabile ed il calcio a Napoli ha dimostrato che qui si può e si deve lavorare. Noi dobbiamo trasformare beni immateriali in qualcosa di industrialmente valida, contenuti, una palestra di grande allenamento. Con grande stupore quando andai da Carraro al secondo anno di C e dissi ‘guardi presidente, secondo me qui non funziona questo, questo questo’, lui mi guardò e mi disse ‘lo dice lei?’, ma perché ‘non si può parlare?’, e poi scoppiò Calciopoli. Il vecchio non è mai stato superato dal nuovo, lo dico sempre da Veltroni nel ’96 che cambiò le regole del gioco, concetto ribadito da Platini all’Uefa. Il calcio così ha sempre accumulato debiti, io che ho fatto tanti, ne ho acquisti e distribuiti, non ho mai fatto una lira di debiti ed è stato il mio mantra e sono riuscito a trasportare anche nel calcio. Ma quando si dice che il calcio italiano non va da nessuna parte è perché nessuno vuole andare in parti diverse. Tranne alcuni casi, i club non partecipano, per non parlare dei fondi, un disastro”.

“OGGI SIAMO UN PUNTO D’ARRIVO PER I CAMPIONI”

“Si è sempre detto che Napoli è un club di passaggio per i calciatori. Falso! Oggi non siamo solo un club che lancia campioni, ma anche un punto di arrivo. Campioni affermati vogliono venire, uno dei migliori allenatori del mondo ha fortemente voluto il Napoli. In una fase dove il calcio spende meno, il Napoli investe oltre 150mln di euro nel mercato estivo.”

“DE LAURENTIIS IMPAZZITO… TUTTO QUESTO GRAZIE A…”

“Leggo che De Laurentiis impazzito, tira fuori tutti questi soldi, ma l’altro anno dopo lo Scudetto sbagliammo gli acquisti, ma mica spendemmo poco… eppure gli altri anni mica spendemmo poco. 150 milioni e passa sono alla base di un cambiamento totale. Se dico ripartiamo da zero significa rifondare e quindi investire. Questo è stato possibile grazie ad un modello di sostenibilità e pianificazione portato avanti dal 2004, in questo senso siamo l’unico baluardo ad un sistema calcio diventato finanza oggetto dei fondi, venduto ad interessi diversi da quelli originari. Un calcio che non rispetta le regole e falsa la competizione, noi invece abbiamo dimostrato che un altro calcio è possibile, vincendo lo Scudetto restando fedeli ai nostri valori. Siamo l’altra faccia della medaglia e così vogliamo restare”.

“In questi 20 anni abbiamo lavorato anche per creare sviluppo su rinascimento napoletano, oggi Napoli è globale, il club dall’inizio ha dimostrato che qui si può lavorare con successo. Da anni enfatizziamo la bellezza della città ed il lato glamour, dal lato dell’auto-produzione delle maglie, non siamo solo una società sportiva ma anche un fashion brand che attira marchi internazionali. Terzo pilastro i diritti d’immagine, da 20 anni detenuti al 100%, dopo una prima fase dove abbiamo portato il club ai vertici in Italia ed in Europa, ora inizia la seconda fase spostando il focus anche su investimenti per consacrare l’azienda definitivamente.”

“SSC NAPOLI CONSACRATO PER LA SUA INDIPENDENZA”

“Il calcio Napoli sarà consacrato nella sua indipendenza, stiamo procedendo in una riorganizzazione aziendale come club europei, il comparto sportivo ed aziendale e competenze specifiche, per un’interazione di successo. Il secondo elemento è nelle infrastrutture: il nuovo centro sportivo, una casa unica a prima squadra e giovanili, lavorando come non abbiamo potuto fare sul territorio nella prima fase. Manifestato al Comune interesse su un’area già individuata e che necessita di bonifica che faremo a nostre spese”.

“Un investimento anche nel vivaio. Il secondo elemento è l’acquisto e la riqualificazione del Maradona: c’è un gruppo di lavoro interno al club per lo studio di riqualificazione anche delle aree circostanze. Ai napoletani l’eredità di uno stadio funzionale, ma anche un’esperienza quotidiana unica con aree commerciali, interattive, di ristorazioni e museo. In attesa del via libera del Comune alla vendita dello stadio, ma siamo ottimisti: il Comune si libererà di un costo e regalerà alla città un’opera moderna per gli Europei. Se non fosse possibile, opereremo altrove, senza polemizzare, ma sto cercando di assicurare un nuovo stadio anche su nuove zone perché la data degli Europei si avvicinano e bisogna rimodulaere il Maradona o costruirlo altrove come quinto stadio degli Europei”.

“Il terzo elemento su cui insistere è un processo di ulteriore internazionalizzazione del club, il Napoli ha una base di tifosi potenziali molto alta, stiamo per lanciare progetti chiave, davanti a noi vedo un futuro ricco di sfide e di opportunità da cogliere, abbiamo la vetrina del nostro centenario e siamo pronti a stupirvi con effetti speciali. Lo spettacolo è appena cominciato, il Napoli non indietreggerà mai al cospetto di comportamenti ostili e predatori da parte di interessi privati. Il nostro più grande orgoglio è stato quello di vincere rispettando le regole e le persone, il mio primo obiettivo 20 anni fa era quello di rilanciare Napoli attraverso il calcio”, ha concluso il patron del Napoli.

LE PAROLE DI ARNONE (SORGESANA)

Nicola Arnone, patron di Sorgesana, ha così dichiarato: “Mangiamo lo stesso pane, siamo allineati. Sono 20 anni ormai… se non ci fosse stata sintonia col presidente non staremmo qui. Andiamo avanti per il prossimo ventennio? Dicono che abbiamo un carattere difficile? Ritengo che alla fine prevalga l’intelligente, nel nostro rapporto è prevalsa”.

“Un aneddoto su questi 20 anni? Venti anni sono tanti, sai quanti aneddoti. Ricordo la contestazione quando Quagliarella era in panchina e doveva andare via e Cavani in campo, Cavani fece due gol subito. Dissi allora non è solo bravo, ma anche fortunato. Come Napoleone sui generali, è bravo ok, ma è fortunato? Ricordo anche in Inghilterra, perdemmo sfiorando il pareggio, mia figlia Candida che piange con tua moglie, mi fermai e dissi ‘il Napoli è entrato nella mia famiglia’, fu una scelta che mi colpì molto. Come giocatori cito uno dimenticato, Zalayeta, l’azione più bella di cui parlo sempre con Reja, stop, tacco e la barriera a Milano non vide la palla”.

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