L’eliminazione del Napoli dalla Coppa Italia, con un netto 3-1 subito dalla Lazio, ha evidenziato un problema ormai noto: la profondità della rosa. Antonio Conte aveva deciso di schierare le seconde linee per valutare il loro rendimento, ma il risultato è stato deludente, soprattutto considerando che anche la Lazio aveva optato per una formazione composta prevalentemente da alternative. Lo riporta la Gazzetta dello sport
Napoli, la coperta è corta per più competizioni. Il dato
Il responso del campo è chiaro: le riserve di Baroni si sono dimostrate più affidabili di quelle di Conte.
Conte, sin dal suo arrivo, ha sottolineato i limiti di una rosa poco attrezzata rispetto a quelle delle principali rivali per il vertice. La sua risposta alle provocazioni di Beppe Marotta, che aveva definito il Napoli favorito per lo scudetto, è stata emblematica:
“Se non lo vincesse l’Inter, non credo che il Direttore sarebbe soddisfatto, visto che ha a disposizione due squadre e tre quarti.”
Il confronto con l’Inter è significativo: i nerazzurri possono contare su almeno 20-22 giocatori intercambiabili, garantendo a Simone Inzaghi ampie possibilità di turnover tra campionato e Champions League.
Il Napoli, invece, ha una rosa più ristretta: 13-14 giocatori affidabili, il che rende la squadra estremamente dipendente dalla salute dei suoi titolari.
I limiti della rosa: chi sono le alternative?
Se si analizzano le seconde linee, emerge chiaramente la differenza con i titolari:
Billy Gilmour è un discreto vice-Lobotka, ma non ha lo stesso peso in campo dello slovacco.
David Neres è un’alternativa accettabile a Kvaratskhelia, ma il divario qualitativo si nota.
Giacomo Raspadori, provato come mezzala, non sembra aver trovato ancora una collocazione stabile nel sistema di Conte.
In difesa, la coppia Rafa Marin-Juan Jesus e giocatori come Mazzocchi, Spinazzola, Ngonge, e Folorunsho possono essere utili per spezzoni di gara o partite occasionali, ma non garantiscono il livello necessario per una competizione serrata come la Serie A.
Il problema diventa evidente quando più di due riserve vengono schierate contemporaneamente: i meccanismi di gioco e la qualità complessiva della squadra crollano.
Il mercato di gennaio: una necessità, non un lusso
L’eliminazione dalla Coppa Italia ha reso chiaro che il Napoli ha bisogno di rinforzi. Antonio Conte, sempre martellante nella sua comunicazione, insiste sulla necessità di tempo per costruire una squadra competitiva, ma i segnali dal campo non lasciano spazio a dubbi:
“Esiste un Napoli 1 da primi posti e un Napoli 2 da metà classifica in giù.”
Con soli 13 titolari affidabili, il Napoli non può permettersi di puntare allo scudetto senza intervenire sul mercato. Rinforzi mirati in difesa, a centrocampo e un vice-Lukaku più incisivo potrebbero fare la differenza per mantenere vivo il sogno tricolore.
Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti aggiornato con www.gonfialarete.com