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Guardiola, futuro in bilico dopo il City: “Dopo il contratto mi fermerò. Ma non so se mi ritirerò”

Una dichiarazione pesante, forse dettata dal momento, ma comunque netta. Pep Guardiola ha aperto uno spiraglio importante sul suo futuro: “Dopo la scadenza del contratto con il City mi fermerò. Ne sono sicuro. Non so se mi ritirerò, ma mi prenderò una pausa”, ha confessato ai microfoni di ESPN. Parole che fanno rumore, anche perché il suo accordo con il Manchester City scade nel 2027. Da qui a due anni, però, tutto può cambiare: nuovi stimoli, nuove avventure, nuove sfide.

Guardiola, futuro in bilico dopo il City: “Dopo il contratto mi fermerò. Ma non so se mi ritirerò”

Nonostante una stagione complicata, la fiducia della società nei confronti del tecnico catalano resta intatta. Il club inglese è pronto a ripartire con lui per tornare a vincere, e già il 17 maggio ci sarà un’occasione concreta per arricchire la bacheca: la finale di FA Cup contro il Crystal Palace. Guardiola ha fatto anche autocritica, analizzando con lucidità il rendimento di quest’annata: “È stato un anno difficile, ho fatto anche scelte sbagliate. Ma ho imparato molto. Non c’è una sola causa dietro al nostro calo, ma una serie di dettagli. Le difficoltà fanno parte del gioco”.

Il tecnico catalano si è soffermato anche su come verrà ricordato: “Non possiamo vivere pensando a come gli altri ci ricorderanno. Quando moriamo, le nostre famiglie piangono per due o tre giorni, poi basta: vieni dimenticato. Spero solo che i tifosi di Barça, Bayern e City si siano divertiti guardando le mie squadre”.

Guardiola ha anche riflettuto sul concetto di apprendimento attraverso le difficoltà: “Si dice che si impara di più dalle sconfitte. Ma io imparo anche dalle vittorie. Sapevo che sarebbe arrivato il momento di cadere, ma lo abbiamo fatto in modo fragoroso. Non ci aspettavamo di arrivare così lontano, ma è impossibile vincere sempre”. Poi la chiosa finale, che sa tanto di manifesto: “Quello che abbiamo fatto in nove anni è stato eccezionale. Ora dobbiamo sederci, riflettere e capire cosa vogliamo costruire per il futuro”.

Andrea Alati