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Inter, Frattesi e il brivido della semifinale: “Sembrava un sogno, ho creduto di svenire”

LISBON, PORTUGAL - NOVEMBER 29: Davide Frattesi of FC Internazionale celebrates after scoring the goal during the UEFA Champions League match between SL Benfica and FC Internazionale at Estadio do Sport Lisboa e Benfica on November 29, 2023 in Lisbon, Portugal. (Photo by Mattia Ozbot - Inter/Inter via Getty Images)

Emozione, adrenalina e un pizzico di incredulità. A pochi giorni dalla finalissima di Champions League tra Inter e Paris Saint-Germain, Davide Frattesi ha ripercorso ai microfoni di UEFA.TV i momenti più intensi della rocambolesca semifinale contro il Barcellona. Un confronto che ha lasciato il segno non solo nei cuori dei tifosi, ma anche nelle gambe e nella mente dei protagonisti.

Inter, Frattesi e il brivido della semifinale: “Sembrava un sogno, ho creduto di svenire”

“Ho davvero creduto di svenire, soprattutto dopo quel gol – ha ammesso il centrocampista azzurro, visibilmente scosso anche a distanza di settimane –. È stata una partita che non dimenticheremo mai, segnata da continui capovolgimenti. Ogni volta che pensavamo di averla chiusa, loro tornavano a colpire”.

Tra i momenti più iconici, il 3-3 firmato da Francesco Acerbi nei minuti finali, un episodio che Frattesi ha definito “irripetibile”: “Se ci riprovasse seicento volte, non segnerebbe più in quel modo. È stato un lampo inspiegabile. E pensare che in quella zona di campo non avrebbe nemmeno dovuto esserci”. Lo sguardo con Thuram, stremato e incredulo, è diventato per Frattesi il simbolo del momento in cui la squadra ha percepito che il destino avrebbe potuto sorridere: “Gliel’ho detto con gli occhi: ce la facciamo. E lì, in quel preciso istante, lo abbiamo capito tutti”.

L’ultimo atto della stagione europea andrà in scena sabato 31 maggio all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, teatro della sfida tra l’Inter di Inzaghi e il PSG di Mbappé. Una finale dal sapore epico, nella quale i nerazzurri cercheranno di completare un cammino già entrato nella storia.

Andrea Alati