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Italia, Spalletti a rischio esonero: il futuro del CT si decide dopo la Moldavia. Pioli il primo nome per la successione

Il cammino della Nazionale verso i Mondiali si è trasformato in un incubo. Dopo il pesante 3-0 subito in Norvegia, il commissario tecnico Luciano Spalletti si trova in una posizione estremamente delicata.

Spalletti a rischio esonero: il futuro del CT si decide dopo la Moldavia. Pioli il primo nome per la successione

La gara contro la Moldavia di lunedì sera a Reggio Emilia, almeno sulla carta una formalità, potrebbe non bastare a salvargli la panchina. Anche un’eventuale goleada rischia di avere l’effetto di un palliativo momentaneo, senza cancellare i problemi strutturali evidenziati dalla squadra.

Italia senz’anima: la critica punta il dito su Spalletti

La prestazione in Norvegia ha lasciato pochi alibi: Italia molle, senza idee, con un approccio alla gara che ha lasciato sconcertati tifosi e addetti ai lavori. Le critiche si concentrano sulle scelte tattiche del CT, sui cambi tardivi e su un gruppo che sembra distante, più che mai, dal proprio allenatore. Si parla apertamente di spogliatoio freddo, di feeling mai davvero nato.

Martedì è previsto un incontro tra Spalletti e il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, che per ora riflette. L’anno scorso, dopo l’eliminazione agli Europei contro la Svizzera, il presidente lo aveva difeso pubblicamente. Oggi, però, il clima è cambiato.

Le alternative: Pioli in pole, Ranieri suggestione romantica

Nel frattempo, iniziano a circolare con insistenza i nomi dei possibili successori. Il più accreditato sembra essere Stefano Pioli, attualmente sulla panchina dell’Al-Nassr ma pronto a rientrare in Italia per guidare la Nazionale. Pioli è ritenuto un profilo in grado di ricostruire e dare stabilità, pur non avendo mai allenato una selezione nazionale.

Restano sullo sfondo altre ipotesi: su tutte quella di Claudio Ranieri, da poco entrato nello staff dirigenziale della Roma. Più difficile pensare a un ritorno di Roberto Mancini, che recentemente ha ammesso il proprio rimpianto per l’addio agli Azzurri: “Allenare la Nazionale è la cosa più bella che ci sia. Tornando indietro, resterei.”

Dimissioni sul tavolo

Non è escluso che sia lo stesso Spalletti a decidere di fare un passo indietro. Il suo contratto scade dopo il prossimo Mondiale, ma le prossime ore saranno decisive per comprendere se ci sarà ancora tempo – e fiducia – per un suo rilancio.