Nonostante la vittoria del suo Paris Saint-Germain, Luis Enrique non fa sconti all’organizzazione del Mondiale per Club. In un’intervista rilasciata a L’Équipe, l’allenatore spagnolo ha puntato il dito contro le condizioni dei terreni di gioco, definite non all’altezza di una competizione di livello internazionale.
Paris Saint-Germain, Luis Enrique attacca il Mondiale per Club: “Terreni inadeguati, la palla rimbalza come un coniglio”
“Non è una scusa, è una reale preoccupazione”
«La palla rimbalza come un coniglio», ha dichiarato l’ex ct della Spagna, commentando l’effetto prodotto da un manto erboso che, a suo dire, rende difficile applicare un calcio tecnico e organizzato. «Prima era erba sintetica, ora è naturale, ma l’irrigazione è manuale. Hanno provato ad annaffiare all’intervallo, ma dopo dieci minuti era già asciutto. Per noi, che puntiamo sul possesso e sul ritmo, è un ostacolo evidente. Non sto cercando alibi, lo dico dopo una vittoria. Ma resta una preoccupazione concreta».
“Così si compromette la credibilità della competizione”
Luis Enrique ha poi allargato il discorso, evidenziando criticità sistemiche: «Non si tratta solo del campo della partita. Anche quelli di allenamento sono inadeguati. Se davvero si vuole fare del Mondiale per Club una delle competizioni più prestigiose del panorama calcistico, la FIFA deve prendere sul serio questi aspetti».
A rafforzare il suo punto di vista, un paragone emblematico: «È come se un parquet NBA fosse pieno di buche. A questi livelli, è semplicemente inaccettabile».
Le sue parole accendono il dibattito sulla qualità delle infrastrutture nei tornei internazionali e pongono interrogativi su standard, investimenti e sostenibilità dell’evento, in vista delle edizioni future.