Danilo Iervolino rompe il silenzio e affida al Corriere dello Sport un lungo sfogo all’indomani della retrocessione della Salernitana in Serie C, maturata anche per via del ripescaggio della Sampdoria e della sconfitta a tavolino dopo i disordini scoppiati all’Arechi.
Salernitana, Iervolino: “Capisco la frustrazione, ma la violenza non è la risposta”. E promette: “Non lascio, ricostruisco”
Il presidente granata non cerca alibi, ammette gli errori e chiede una riflessione profonda sulle regole e sul sistema calcio.
“È un misto di amarezza e delusione”
«Non si tratta solo della retrocessione», ha dichiarato Iervolino, «ma di come si è arrivati a questa conclusione. Anni di investimenti, sacrifici e passione sono stati vanificati. Il calcio dovrebbe premiare il merito e la progettualità, invece abbiamo assistito a eventi che mettono in discussione l’equità del sistema».
La frattura con i tifosi e l’episodio dell’Arechi
Il riferimento alla gara interrotta all’Arechi è inevitabile. «È stato il momento più doloroso. Ha evidenziato uno scollamento tra le emozioni di una città intera e la rigidità delle regole. Non giustifico in alcun modo la violenza, ma comprendo la frustrazione. È un campanello d’allarme che le istituzioni non possono ignorare: non è un fatto isolato, ma il sintomo di un disagio diffuso».
Il caos giudiziario e la stagione “sospesa”
Sulle polemiche legate al caso Brescia e alla gestione dei tempi, Iervolino è netto: «Non voglio parlare di alibi, ma i ritardi hanno danneggiato tutti. Fermare un campionato per settimane in attesa di decisioni ha spezzato il ritmo e minato la concentrazione. Così si perde credibilità e si svilisce la competizione».
“Il sistema penalizza chi fa impresa con serietà”
Il presidente non nasconde l’amarezza per le logiche che premiano club fortemente indebitati: «Chi investe con mezzi propri e rispetta le regole si trova penalizzato rispetto a chi va avanti senza solidità. È uno dei grandi paradossi del calcio italiano. Servono riforme strutturali e urgenti».
Gli errori della gestione Iervolino
Con autocritica, Iervolino ammette: «Ho commesso errori, soprattutto nella scelta della guida tecnica e nella mancanza di continuità. Ho ascoltato troppo chi spingeva per i cambiamenti e troppo poco chi suggeriva stabilità. Ma ogni scelta è mia responsabilità. Ho sbagliato in buona fede, sempre con l’intenzione di migliorare».
Nessuna resa: “Ripartiremo, più forti”
Infine, una promessa chiara: «Non abbandonerò la Salernitana. Penso alla ricostruzione, non alla resa. C’è una ferita profonda, ma anche tanta voglia di riscatto. Ripartiremo con idee più chiare, basi più solide e scelte coerenti. A chi spera che io faccia un passo indietro, rispondo che resto. Le sfide mi motivano, e questa è forse la più difficile, ma anche la più vera. Rilanceremo questa squadra e questa città».
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