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Diogo Jota, la morte dell’ex Liverpool diventa un caso: due testimoni smentiscono la versione della Polizia

LONDON, ENGLAND - JANUARY 08: Diogo Jota of Liverpool looks on during the Carabao Cup Semi Final First Leg match between Tottenham Hotspur and Liverpool at Tottenham Hotspur Stadium on January 08, 2025 in London, England. (Photo by Julian Finney/Getty Images)

“Non andavano veloci, abbiamo visto tutto chiaramente”: emergono nuove testimonianze sull’incidente costato la vita all’ex attaccante del Liverpool e a suo fratello

Diogo Jota, la morte dell’ex Liverpool diventa un caso: due testimoni smentiscono la versione della Polizia

La tragica scomparsa di Diogo Jota, ex attaccante del Liverpool e della nazionale portoghese, continua a scuotere il mondo dello sport e a sollevare interrogativi sulle reali cause dell’incidente mortale avvenuto in Galizia, sulla A-52, in Spagna. Mentre la polizia ha già fornito una prima ricostruzione ufficiale dei fatti, due testimoni oculari presenti sul posto mettono in discussione la versione diffusa, sollevando nuovi dubbi.

La Ricostruzione Ufficiale: Velocità Eccessiva e Scoppio di uno Pneumatico
Secondo la Guardia Civil, l’incidente sarebbe stato causato da un eccesso di velocità da parte della Lamborghini Huracán sulla quale viaggiavano Jota e suo fratello, oltre il limite dei 120 km/h consentiti. A questa dinamica si sarebbe aggiunto lo scoppio di uno pneumatico, che avrebbe fatto sbandare la vettura fino a farla uscire di strada. Proprio lo pneumatico è ora al centro di accertamenti tecnici per capire se un guasto meccanico o altre variabili possano aver contribuito al drammatico epilogo.

Tuttavia, questa ricostruzione viene ora smentita da due testimoni chiave che, per primi, hanno soccorso i due giovani calciatori e che si sono espressi pubblicamente per correggere quella che definiscono una narrazione errata.

I Testimoni: “Non Stavano Correndo, Li Abbiamo Visti Bene”
Il primo a prendere la parola è José Azevedo, camionista e autore del video che ritrae l’auto in fiamme a bordo strada, divenuto virale sui social. L’uomo, visibilmente scosso, ha raccontato la sua versione dei fatti attraverso un video pubblicato online:

“Ho la coscienza pulita. So quello che ho visto. Diogo Jota e suo fratello sono passati accanto a me in modo tranquillo, senza eccessi di velocità. Ho visto tutto chiaramente: il colore dell’auto, la marca, ogni dettaglio. Non correvano. Ho voluto inviare il video alla stampa proprio perché stavano iniziando a circolare notizie false.”

Azevedo ha voluto anche rivolgersi direttamente ai familiari delle vittime:

“Vi do la mia parola: non andavano veloci. Conosco quella strada meglio di chiunque altro, la percorro tutti i giorni. È una strada pericolosa, buia e maltenuta.”

Le sue parole sono state confermate da un secondo testimone, José Aleixo Duarte, anch’egli camionista e presente sulla scena. Duarte, oltre ad aver filmato l’incidente, ha tentato senza successo di domare le fiamme e soccorrere i fratelli intrappolati nella vettura.

“Ho cercato di spegnere il fuoco ma era troppo tardi. Purtroppo non c’era più nulla da fare.”

Le Indagini Proseguono tra Dolore e Perplessità
Le dichiarazioni dei testimoni hanno generato un’ondata di reazioni, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza stradale e sulla necessità di attendere riscontri tecnici definitivi prima di attribuire responsabilità. In particolare, gli investigatori stanno proseguendo le analisi sull’esplosione dello pneumatico, per stabilire se sia stato un fattore meccanico, ambientale o umano a scatenare la tragedia.

Nel frattempo, il mondo del calcio continua a piangere la prematura scomparsa di un calciatore amato e rispettato, mentre il Portogallo si stringe intorno alla famiglia Jota.

Conclusioni
Questa vicenda, oltre al dramma umano e sportivo, solleva questioni delicate sulla rapidità con cui le prime ricostruzioni ufficiali possono diventare verità mediatiche. Le testimonianze dirette invitano alla prudenza e al rispetto per i fatti, in attesa che la giustizia faccia piena luce su una delle tragedie più dolorose degli ultimi anni nel panorama sportivo europeo.