Il presidente della FIGC commenta con rammarico il trasferimento dell’attaccante azzurro Mateo Retegui in Arabia Saudita, sottolineando le sfide che il calcio italiano deve affrontare in un mercato sempre più globalizzato.
FIGC, Gravina su Retegui in Arabia: “Dispiace, ma la fuga dei talenti è un effetto negativo della globalizzazione”
L’addio di Mateo Retegui al calcio italiano è ormai cosa fatta. L’attaccante italo-argentino, titolare della Nazionale, lascerà l’Atalanta per trasferirsi all’Al Qadisiya, club saudita disposto a investire circa 70 milioni di euro per il suo cartellino e a garantirgli un ingaggio faraonico da 20 milioni netti a stagione per i prossimi quattro anni.
Un’operazione che scuote il panorama calcistico nazionale, proprio mentre la FIGC lavora per ricostruire un’Italia competitiva in vista delle qualificazioni ai prossimi Mondiali, affidando la panchina azzurra a Gennaro Gattuso dopo la fine dell’esperienza con Luciano Spalletti.
Gravina: «Non possiamo arginare le leggi di mercato»
A margine del Consiglio Federale odierno, il presidente federale Gabriele Gravina ha espresso la propria preoccupazione per la partenza di uno dei talenti più rappresentativi del calcio italiano:
«Dispiace perdere dei ragazzi che in questo momento davano un apporto significativo alla maglia azzurra. Questo è l’effetto della globalizzazione, uno degli aspetti negativi. Non riusciamo a fronteggiare o porre paletti nell’economia di mercato: questi sono i principi dell’economia e si rispettano».
Gravina ha sottolineato come la fuga di giocatori chiave verso campionati meno competitivi, ma economicamente più potenti, rappresenti una sfida concreta per il calcio italiano, non solo dal punto di vista tecnico ma anche per la tenuta della Nazionale.
«Chiaramente lo seguiremo – ha proseguito Gravina – ma è evidente che la competitività di un campionato come quello italiano garantisce ai calciatori una preparazione e un ritmo di gioco ben diversi. È un calciatore fondamentale per noi che si allontana, come purtroppo è già successo per altri. Speriamo di custodirlo nella maniera migliore possibile».
Un fenomeno globale che colpisce anche la Nazionale
Il trasferimento di Retegui non è un caso isolato. Negli ultimi anni, l’ascesa dei campionati extra-europei, in particolare quello saudita, ha modificato profondamente gli equilibri del calcio internazionale, attrarre giocatori nel pieno della carriera grazie a offerte economiche fuori portata per le leghe tradizionali.
Per l’Italia, che punta a tornare protagonista ai massimi livelli internazionali dopo due mancate qualificazioni consecutive ai Mondiali, la partenza di un centravanti titolare come Retegui rappresenta un duro colpo.
Se da un lato la FIGC non può intervenire su scelte dettate da dinamiche di mercato globali, dall’altro cresce la consapevolezza della necessità di investire di più sui settori giovanili, sulla valorizzazione dei talenti locali e sul rafforzamento economico e sportivo del campionato di Serie A.
L’importanza di Retegui per la Nazionale
Arrivato in Italia con grandi aspettative, Mateo Retegui si è imposto rapidamente come punto fermo dell’attacco azzurro grazie alle sue doti tecniche e al senso del gol. Il suo trasferimento in un campionato meno competitivo come quello saudita rischia di compromettere il suo rendimento e la sua incisività nelle partite internazionali.
Gravina ha ribadito la volontà di mantenere un legame stretto con il giocatore, monitorandone prestazioni e condizione atletica, ma non ha nascosto le difficoltà di una situazione sempre più frequente nel calcio moderno.