Un tempo erano considerati l’élite degli attaccanti in Italia. Oggi, Victor Osimhen e Dusan Vlahovic sembrano due giocatori fuori contesto, lontani dalle esigenze dei rispettivi club e sempre più difficili da collocare sul mercato.
Osimhen e Vlahovic, due bomber fuori tempo massimo: 160 milioni senza eredi
Il titolo di apertura de Il Gazzettino è eloquente: “Osimhen e Vlahovic, 160 milioni in fumo”. Due colpi milionari che, anziché produrre continuità e futuro, oggi rappresentano un ostacolo alla costruzione delle nuove rose di Napoli e Juventus. Osimhen è legato a una clausola da 75 milioni per l’estero, ma al momento non ci sono acquirenti disposti a pagare in un’unica soluzione. Il Galatasaray ha fatto sapere di voler rateizzare in tre o cinque tranche, ma senza fideiussioni bancarie. In queste condizioni, De Laurentiis dice no.
Intanto il Napoli guarda avanti. L’attacco partenopeo ruoterà attorno a Romelu Lukaku, con Lorenzo Lucca pronto a fare da alternativa in Serie A e Champions. Vlahovic, invece, è diventato un rebus economico e tecnico. Non rientra nei piani di Tudor e il suo stipendio da 12 milioni netti rappresenta un’enormità per le casse juventine. Il suo valore si è abbassato a 30-35 milioni, ma l’interesse sul mercato è pari a zero. Potrebbe restare in Serie A solo al Milan, ma a condizioni fortemente ridimensionate: dimezzamento dell’ingaggio e cartellino ceduto in saldo. In caso contrario, la Juve rischia di ritrovarselo a bilancio fino al 2026. Due operazioni che avrebbero dovuto rilanciare il calcio italiano e che invece oggi appaiono come casi emblematici di strategia sbagliata e risorse sprecate, che tuttavia non hanno influenzato particolarmente il mercato del Napoli, pronto a chiudere il quinto colpo estivo.
Andrea Alati