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Fiorentina, Dzeko: “Solo la Fiorentina nei miei pensieri. Pronto a guidare i giovani e a fare la differenza”

ISTANBUL, TURKEY - SEPTEMBER 21: Eden Dzeko of Fenerbahce applauds the fans during the Turkish Super League match between Fenerbahce and Galatasaray at Ulker Stadium on September 21, 2024 in Istanbul, Turkey. (Photo by Ahmad Mora/Getty Images)

Edin Dzeko è ufficialmente un nuovo giocatore della Fiorentina. L’attaccante bosniaco, 39 anni, torna in Italia dopo l’esperienza in Turchia con il Fenerbahce e si presenta ai tifosi viola con parole cariche di motivazione e lucidità.

Fiorentina, Dzeko: “Solo la Fiorentina nei miei pensieri. Pronto a guidare i giovani e a fare la differenza”

La sua conferenza stampa di presentazione ha offerto spunti importanti sul suo ruolo all’interno della squadra, sulle ambizioni del club e sulla voglia di mettersi al servizio dei più giovani.

“Quando il mio agente mi ha parlato della Fiorentina, non ho avuto dubbi. Ho voluto firmare subito. Non avevo altre alternative in mente: desideravo tornare in Italia, in un grande club, e tutti mi hanno parlato benissimo di questa città. Non vedo l’ora di viverla insieme a mia moglie”.

Una guida per i giovani, ma con ancora tanto da dare
Nonostante l’età, Dzeko non si considera un semplice uomo spogliatoio. L’obiettivo è contribuire in campo, con prestazioni e leadership:

“Mi aspetto molto da me stesso. Devo mettere la mia esperienza a disposizione dei più giovani, ma anche offrire il massimo sul piano personale. La Fiorentina è una squadra che sta crescendo e io voglio farne parte in modo concreto”.

Il primo contatto con Stefano Pioli, tornato sulla panchina viola, è stato intenso:

“Il mister mi sta facendo lavorare duramente. In questa fase sto svolgendo test fisici per valutare la mia condizione, ma ho già capito quale tipo di calcio vuole: una squadra che sia sempre protagonista e che giochi in modo aggressivo”.

Convinto della coesistenza con Kean e Gudmundsson
A chi gli chiede se sia possibile vederlo in campo insieme a Moise Kean e Albert Gudmundsson, Dzeko risponde senza esitazioni:

“Assolutamente sì. Moise ha dimostrato il suo valore nella scorsa stagione, e Gudmundsson ha già fatto cose importanti in Serie A. Credo che i grandi calciatori debbano giocare assieme, ma ovviamente l’equilibrio della squadra viene prima di tutto. Se il mister lo vorrà, possiamo coesistere tranquillamente”.

L’ambizione c’è, anche se meglio restare sottotraccia
A chi fa notare che la Fiorentina non viene considerata tra le pretendenti per un posto in Champions League, Dzeko replica con intelligenza:

“Forse è meglio così. Anche l’anno scorso questa squadra è riuscita a mettersi alle spalle club importanti come Milan, Lazio e Bologna. Noi dobbiamo rimanere umili, ma pensare in grande. In campo serve determinazione: siamo bravi ragazzi, ma non dobbiamo esserlo troppo una volta iniziata la partita”.

Nessun rimpianto per l’addio all’Inter
Inevitabile un riferimento alla sua esperienza con l’Inter, conclusa due stagioni fa tra qualche incomprensione:

“Non volevo creare polemiche, ho semplicemente detto ciò che pensavo. Sono stati due anni splendidi e non ho intenzione di tornare sul passato. Anzi, non vedo l’ora di tornare a San Siro, stavolta da avversario”.

Obiettivo Conference League: un traguardo da non sottovalutare
Dzeko ha anche sottolineato l’importanza della Conference League, una competizione che la Fiorentina ha affrontato con determinazione nelle ultime stagioni, pur senza riuscire a sollevare il trofeo:

“So quanto questa competizione significhi per il club. La squadra ha fatto percorsi importanti, e anche se non è arrivata la vittoria, certe esperienze aiutano a crescere. Giocare in Europa, contro squadre straniere, è sempre una palestra per migliorarsi. Faremo di tutto per andare avanti il più possibile”.