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Napoli, stadio a Poggioreale? Il Comune frena De Laurentiis: il futuro del Maradona al centro del confronto

Lo scontro tra Aurelio De Laurentiis e il Comune di Napoli si accende sul futuro dello stadio: tra il sogno di un nuovo impianto a Poggioreale e il restyling del Maradona, si apre una partita delicata fatta di strategie politiche, vincoli urbanistici e pressioni UEFA.

Napoli, stadio a Poggioreale? Il Comune frena De Laurentiis: il futuro del Maradona al centro del confronto

L’ipotesi di un nuovo stadio del Napoli nell’area del Caramanico, zona orientale della città, ha spiazzato il Comune. Il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis ha infatti presentato direttamente alla ZES (Zona Economica Speciale) una proposta per la costruzione di un impianto moderno, senza prima confrontarsi con l’amministrazione comunale.

La mossa è stata interpretata come una rottura del dialogo con il sindaco Gaetano Manfredi, che invece da mesi lavora su un masterplan per la riqualificazione dello stadio Diego Armando Maradona, in vista degli Europei del 2032.

Poggioreale: una scelta controversa
L’area proposta da De Laurentiis sorge nei pressi del mercato pubblico di Poggioreale, un comparto con circa 300 stalli e centinaia di lavoratori. Spostare questa realtà significherebbe affrontare non solo una questione logistica, ma anche sociale ed economica, che il Comune difficilmente potrà ignorare.

C’è poi un ulteriore elemento urbanistico da valutare: la stessa particella del piano regolatore è già destinata all’edificazione del PalaEventi del Centro Direzionale, progetto approvato e in via di realizzazione. Resta da verificare se le due strutture siano compatibili dal punto di vista normativo, al di là della disponibilità fisica dello spazio.

Il nodo del confronto istituzionale
In Municipio si registra malcontento per la scelta unilaterale del patron azzurro. La proposta alla ZES è stata avanzata senza una preventiva comunicazione al Comune, nonostante i numerosi tavoli tecnici avviati in precedenza. Tra questi, un’ipotesi concreta di riapertura del terzo anello del Maradona, con ampliamento della capienza e potenziamento delle fonti di ricavo per il club.

Il prossimo passaggio chiave è fissato per il 25 luglio, quando a Palazzo San Giacomo si terrà un incontro con i vertici della UEFA, durante il quale sarà presentato il masterplan comunale. Anche De Laurentiis è stato invitato: potrebbe essere l’occasione per un confronto diretto e definitivo.

Due strade in conflitto: ristrutturare o ricostruire?
La UEFA non potrà considerare due progetti paralleli per Napoli. O si punterà su un Maradona riqualificato, o si opterà per un nuovo impianto. Ma per ottenere l’assegnazione di partite valide per EURO 2032 serve una linea chiara e condivisa.

Nel frattempo, il sindaco Manfredi valuta due approcci:

Dialogo istituzionale, per ricomporre la frattura con il club e definire una strategia comune;

Opposizione formale in sede di conferenza dei servizi della ZES, mettendo in evidenza i vincoli urbanistici e le attività esistenti nella zona del Caramanico.

Tuttavia, questa seconda strada comporta rischi: alla conferenza partecipano otto amministrazioni e il progetto potrebbe passare anche con uno o due voti contrari, in base alle “posizioni prevalenti”. Il Comune potrebbe trovarsi in minoranza su una questione che riguarda direttamente il proprio territorio, un’eventualità che Manfredi vuole evitare.

Il futuro dello stadio Maradona
Resta sul tavolo un interrogativo centrale: che ne sarà dello stadio Maradona se De Laurentiis dovesse ottenere il via libera per un nuovo impianto? In Comune si comincia a ragionare su possibili destinazioni alternative, considerando anche finanziamenti esterni per una sua eventuale trasformazione. Ma ad oggi, l’obiettivo primario dell’amministrazione resta quello di trattenere il Napoli nello storico impianto di Fuorigrotta, trasformandolo in una struttura all’altezza delle competizioni europee e dei tifosi partenopei.

Il conto alla rovescia è iniziato: entro fine luglio, Napoli dovrà decidere su quale campo giocare la sua partita per il futuro.