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Mondiale per Club, le grandi d’Europa spingono per una cadenza biennale: la FIFA resiste

Il successo della prima edizione del nuovo Mondiale per Club ha riacceso il dibattito sul suo futuro. Diverse società di primo piano, in particolare il Real Madrid, stanno facendo pressioni sulla FIFA per modificare la frequenza del torneo, proponendo una formula biennale anziché quadriennale.

Mondiale per Club, le grandi d’Europa spingono per una cadenza biennale: la FIFA resiste

L’obiettivo dichiarato è chiaro: aumentare i ricavi e rendere la competizione più centrale nel panorama calcistico globale. Tuttavia, l’ipotesi al momento non convince l’organizzazione mondiale.

Un successo commerciale che stimola nuove ambizioni

Il recente Mondiale per Club disputato negli Stati Uniti, trasmesso in Italia da Mediaset, ha rappresentato un importante banco di prova per il nuovo format FIFA, allargato a 32 squadre. L’evento è stato accolto con favore da tifosi, sponsor e broadcaster, generando un volume di affari stimato intorno al miliardo di euro, distribuito tra le squadre partecipanti.

Sull’onda di questo successo, alcuni tra i principali club europei e sudamericani – con il Real Madrid in prima linea – hanno avviato i primi contatti informali con i vertici della FIFA, proponendo una revisione della cadenza del torneo, con l’intento di disputarlo ogni due anni. L’obiettivo delle società è quello di consolidare una fonte di ricavi aggiuntiva, potenzialmente più stabile e sostenibile rispetto ad altri introiti tradizionali come quelli da diritti TV e sponsorizzazioni locali.

La posizione della FIFA: entusiasmo sì, ma nessun cambio in vista

Nonostante l’apertura al dialogo con i club, la FIFA – secondo quanto riportato da ESPN – non ritiene praticabile un’edizione biennale del torneo. Da Zurigo vengono evidenziate criticità logistiche ed economiche che renderebbero insostenibile una frequenza più ravvicinata.

Sul piano finanziario, replicare ogni due anni un evento da un miliardo di euro significherebbe dover garantire investimenti e ritorni che, allo stato attuale, non appaiono realistici. A ciò si aggiunge l’incompatibilità con il calendario internazionale già estremamente compresso, nel quale la UEFA gioca un ruolo determinante e che già deve fare i conti con Mondiali, Europei, Coppa America e Champions League.

Il nodo calendario e la sfida della prossima edizione

La FIFA si sta concentrando sull’organizzazione della prossima edizione del Mondiale per Club, prevista per il 2029. Una delle decisioni più attese riguarda la sede del torneo, con il Qatar tra i candidati principali grazie alle infrastrutture all’avanguardia ereditate dal Mondiale del 2022. Tuttavia, resta il problema climatico: come già accaduto per la Coppa del Mondo disputata in inverno, si ipotizza una collocazione a dicembre, che rischierebbe di impattare nuovamente sulla regolarità dei campionati nazionali e sulle competizioni continentali.

Le prospettive: tra visioni divergenti e interessi da conciliare

La spinta verso una maggiore valorizzazione economica del Mondiale per Club riflette le crescenti ambizioni delle grandi società calcistiche, sempre più orientate a internazionalizzare il proprio marchio e a garantirsi nuove fonti di reddito. Tuttavia, la FIFA sembra voler mantenere una linea prudente, preferendo consolidare il format attuale piuttosto che aprire a una riforma che potrebbe stravolgere l’equilibrio del calendario globale.

Al momento non è stata formalizzata alcuna proposta ufficiale. I prossimi mesi potrebbero essere decisivi per capire se la spinta dei club troverà sponde politiche adeguate all’interno dell’organizzazione mondiale o se la FIFA resterà ferma sulla sua posizione.