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Comune di Napoli, Simeone: “Lo Stadio Diego Armando Maradona è un’opportunità per Napoli, non un ostacolo”

Nino Simeone

Nel cuore del dibattito tra sport, urbanistica e sviluppo cittadino, il futuro dello Stadio Diego Armando Maradona assume un valore strategico per Napoli. Mentre il Comune è impegnato in un dialogo con il Governo e la UEFA in vista di Euro 2032, il presidente del Calcio Napoli ha recentemente proposto la realizzazione di un nuovo impianto a Poggioreale.

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Comune di Napoli, Simeone: “Lo Stadio Diego Armando Maradona è un’opportunità per Napoli, non un ostacolo”

Una proposta che, pur sollevando dubbi legittimi sulla sua fattibilità concreta, non può far passare sotto silenzio il vero nodo: il Maradona non è un problema, ma una risorsa.

Se la società sportiva sembra intenzionata a voltare pagina, le istituzioni e la cittadinanza hanno il compito – e l’opportunità – di valorizzare il Maradona come struttura pubblica polifunzionale, capace di integrare sport, cultura e servizi in una visione moderna e sostenibile.

Proposte concrete per un rilancio strategico dello stadio
Il Maradona può essere ripensato in chiave contemporanea. Tra le ipotesi progettuali attualmente al vaglio:

Rimozione della pista d’atletica, con conseguente avvicinamento delle tribune al terreno di gioco, e riutilizzo funzionale degli spazi interni mediante il prolungamento del secondo anello e la rimozione del primo. Questa soluzione permetterebbe la realizzazione del tanto atteso Museo Maradona, nonché spazi per attività commerciali, palestre e aree ricreative.

Riqualificazione del terzo anello, attualmente in stato di degrado, con un intervento strutturale che lo renda nuovamente fruibile in sicurezza.

Riorganizzazione delle aree esterne, inclusi parcheggi e spazi pubblici, sfruttando la sinergia con la vicina Mostra d’Oltremare e valorizzando l’intero quadrante occidentale della città.

Installazione di pannelli acustici per garantire la tutela dei residenti durante concerti e manifestazioni serali, conciliando attività economica e vivibilità urbana.

Numeri e sostenibilità: il Maradona può essere autosufficiente
I dati parlano chiaro: il canone annuo corrisposto dal Calcio Napoli – 850.000 euro – non copre nemmeno il 30% dei costi di gestione dell’impianto. Eppure, i soli eventi musicali di giugno 2025 hanno fruttato oltre 2 milioni di euro alle casse comunali. La programmazione di eventi sportivi, culturali e musicali – con un’attenzione particolare al settore giovanile – può garantire la sostenibilità economica della struttura e la valorizzazione del patrimonio pubblico.

Un’attrattiva per gli investitori: il brand Maradona resta globale
Numerosi investitori, italiani e internazionali, hanno già manifestato interesse per un progetto di rilancio legato al nome di Diego Armando Maradona, figura iconica e simbolo identitario globale. Napoli ha quindi una carta unica da giocare: il suo stadio può essere un nodo culturale, turistico ed economico di valore europeo.

Visione e responsabilità: il Maradona è un bene pubblico
La città guarda con fiducia all’incontro istituzionale di domani con gli organizzatori di Euro 2032 e agli sviluppi relativi alla ZES (Zona Economica Speciale), snodi fondamentali per definire le risorse e gli scenari futuri. In questo contesto, il ruolo del Sindaco Gaetano Manfredi e del Professore Edoardo Cosenza sarà cruciale nel conciliare esigenze infrastrutturali, visione strategica e tutela del bene comune.

Il Maradona non è in vendita. È patrimonio della collettività.
La città ha le idee chiare: non si tratta solo di calcio, ma di identità, sviluppo urbano e futuro.

Firmato:
Nino Simeone
Consigliere comunale di Napoli
Presidente della Commissione Infrastrutture