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Napoli, Dimaro gioie e dolori: Buongiorno e Gilmour ancora in recupero, Conte costretto a fare i conti con gli infortuni

Nel ritiro estivo di Dimaro appena concluso, tra entusiasmo e passione da parte dei tifosi – ben 50 mila presenti nel ritiro trentino – non sono mancate alcune problematiche che, inevitabilmente, stanno condizionando il lavoro di Antonio Conte.

Napoli, Dimaro gioie e dolori: Buongiorno e Gilmour ancora in recupero, Conte costretto a fare i conti con gli infortuni

Il tema principale resta quello degli infortuni. Il tecnico salentino, infatti, non ha ancora potuto contare su due pedine fondamentali della rosa: Alessandro Buongiorno e Billy Gilmour, entrambi alle prese con il lungo recupero dagli infortuni che li hanno colpiti nella scorsa stagione. Soltanto nella giornata di ieri, i due calciatori hanno ripreso a correre con il resto del gruppo, ma sono ancora lontani dalla forma ottimale.

Le difficoltà fisiche non si limitano però a loro. Anche Scott McTominay, Matteo Politano, Frank Anguissa e Giovanni Simeone hanno vissuto un ritiro tutt’altro che sereno: tra acciacchi, lesioni muscolari e assenze precauzionali, Conte ha avuto a disposizione una rosa fortemente limitata, soprattutto nelle prime settimane di preparazione.

Il caso Buongiorno: investimento importante, ma condizionato dagli stop
Particolare attenzione merita la situazione di Alessandro Buongiorno, difensore centrale classe 1999 e acquisto più oneroso della sessione estiva del Napoli.

Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, il centrale ex Torino ha vissuto una stagione travagliata: ben 16 partite saltate, quasi metà campionato, a causa di una lunga serie di problemi fisici.

Il primo infortunio – una frattura ai processi trasversi delle vertebre lombari – è avvenuto poco prima di Natale a seguito di una caduta in allenamento. Il rientro in campo è arrivato solo il 15 febbraio, nella gara contro la Lazio. Dopo alcune buone prestazioni, però, Buongiorno ha accusato nuovi fastidi: prima una tendinopatia all’adduttore lungo della coscia destra, poi un risentimento muscolare che lo ha escluso da diverse gare cruciali nella parte finale della stagione.

Nonostante queste assenze pesanti, il Napoli è riuscito a mantenere la miglior difesa del campionato, segnale della solidità del reparto arretrato e della capacità di adattamento del gruppo, anche in emergenza.

L’ombra dell’attacco: Conte studia soluzioni
Se la difesa ha retto l’urto, l’attacco invece rappresenta un nodo ancora irrisolto. I numeri parlano chiaro: solo due reti segnate nei primi 180 minuti delle amichevoli estive. Un dato che preoccupa, soprattutto considerando le difficoltà offensive già emerse nella scorsa stagione. Conte è al lavoro per trovare nuovi meccanismi e inserire al meglio i nuovi innesti nel suo sistema di gioco, ma servirà tempo e, soprattutto, l’organico al completo.

L’impatto del pubblico e gli allenamenti “aperti”
Un altro elemento che ha inciso sulla preparazione estiva riguarda la gestione degli allenamenti. L’elevatissima affluenza di pubblico ha costretto lo staff tecnico a rinunciare agli allenamenti a porte chiuse, per motivi di ordine pubblico. Una limitazione non da poco per un allenatore metodico come Conte, che aveva previsto sessioni più tattiche lontano da occhi indiscreti.