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Raspadori, l’Atletico bussa e l’Atalanta osserva: il Napoli fissa il prezzo a 35 milioni

Giacomo Raspadori è finito al centro di un intrigo di mercato che coinvolge Italia e Spagna. Dopo una stagione positiva con il Napoli – 6 gol e 2 assist, alcuni decisivi nella corsa scudetto – l’attaccante classe 2000 torna a essere un nome caldo sul taccuino di diversi club. L’ultima a farsi avanti è l’Atletico Madrid, che – secondo quanto riportato da Nicolò Schira – avrebbe avviato un primo sondaggio esplorativo. Non ancora un’offerta, ma un interesse concreto da parte dei Colchoneros.

Raspadori, l’Atletico bussa e l’Atalanta osserva: il Napoli fissa il prezzo a 35 milioni

Non solo Spagna. Anche in Serie A c’è chi segue con attenzione l’evolversi della situazione. L’Atalanta, infatti, osserva da vicino, soprattutto in vista della possibile partenza di Ademola Lookman, finito nel mirino dell’Inter. In caso di addio del nigeriano, Raspadori rappresenterebbe un’opzione gradita al nuovo tecnico Ivan Juric, che a Bergamo potrebbe offrirgli lo spazio e la centralità mai realmente trovati a Napoli. Il club partenopeo, però, non intende svendere. Come riportato da Tuttosport, già a gennaio De Laurentiis aveva rifiutato un’offerta da 25 milioni proveniente dalla Premier League, segnale che la valutazione del giocatore resta alta. Il prezzo fissato? Non meno di 35 milioni di euro. Più che una base di trattativa, una vera e propria barriera, utile a scoraggiare tentativi timidi o offerte al ribasso. Anche perché il Napoli non ha fretta di cedere: Raspadori, nonostante le difficoltà di collocazione tattica, è considerato ancora una risorsa utile alla rosa.

Il vero problema è l’identità tattica del giocatore. Non è un centravanti puro, non è un esterno classico, né una mezzala. Con Spalletti era stato reinventato come falso nove, mentre con Garcia e Mazzarri ha faticato a trovare spazio. Ora, con Antonio Conte, si apre un nuovo capitolo: il tecnico lo sta valutando durante il ritiro, immaginandolo eventualmente in un ruolo “alla Lautaro”, come seconda punta tecnica alle spalle di un attaccante fisico, uno tra Lucca e Lukaku. Il rischio, tuttavia, è che Raspadori finisca nuovamente ai margini, soprattutto dopo l’arrivo di nuovi innesti. Ed è proprio da qui che nascono le riflessioni del suo entourage: se il nuovo progetto tecnico non garantisce continuità né centralità, allora tanto vale ascoltare le sirene di chi è pronto a costruirgli un ruolo su misura.

In Spagna, Diego Simeone avrebbe già in mente per lui un impiego da seconda punta, dinamica e tecnica, a supporto di un centravanti fisico. Un contesto in cui le qualità del numero 81 potrebbero essere valorizzate appieno. A Bergamo, invece, Juric lo immagina come collante tra centrocampo e attacco, sfruttandone intelligenza tattica, tempi di inserimento e capacità di fraseggio. Il Napoli resta in attesa, ma con le idee chiare: cessione sì, ma solo a condizioni vantaggiose. Intanto, il destino di Raspadori si muove sul filo del ritiro estivo. Tra valutazioni interne, tentazioni estere e la voglia, mai nascosta, di essere protagonista.

Andrea Alati