Il presidente della Lega Serie A analizza le priorità del sistema calcio: strutture obsolete, diritti televisivi internazionali, battaglia alla pirateria e l’idea (per ora sfumata) di una prima giornata di campionato interamente disputata negli Stati Uniti.
Lega Serie A, Simonelli: “Serve un nuovo calcio. Via ai match all’estero, stadi da rifondare, giovani da riconquistare”
Ezio Simonelli, presidente della Lega Serie A, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera affrontando i temi cruciali del futuro del calcio italiano. Tra idee visionarie, come esportare l’intera prima giornata di Serie A oltre oceano, e urgenze strutturali legate a stadi e riforme fiscali, Simonelli delinea una strategia di lungo termine per modernizzare il movimento.
«Volevo la prima di campionato negli Stati Uniti. Un giorno sarà possibile»
L’idea era tanto ambiziosa quanto simbolica: portare l’intera prima giornata di Serie A negli Stati Uniti. Un progetto, secondo Simonelli, che avrebbe avuto senso economico e promozionale. «Avevo ricevuto una proposta concreta – rivela – ma non è stato possibile andare oltre. Spero si potrà realizzare in futuro, quando il contesto regolamentare lo permetterà».
In attesa di tempi migliori, resta comunque viva l’intenzione di giocare partite ufficiali fuori dai confini italiani. Per esempio, Simonelli è fiducioso che il match Milan–Como possa disputarsi a Perth, in Australia, a causa dell’indisponibilità di San Siro per via delle Olimpiadi invernali: «La FIGC ci ha già autorizzato e anche dalla UEFA ho riscontrato attenzione. La FIFA, con Infantino, ci ha ascoltato».
Diritti TV esteri e riforma dei vivai: «Non vedo scenari apocalittici»
A chi, come il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, denuncia un futuro cupo per il calcio italiano, Simonelli risponde con moderato ottimismo: «Non vedo scenari apocalittici. I diritti tv domestici sono stati rinnovati fino al 2029, ora dobbiamo concentrarci su quelli internazionali. È lì che c’è ancora molto margine di crescita».
Ma per rilanciare la competitività del sistema, occorre investire nelle fondamenta: i vivai. Per farlo, Simonelli propone interventi fiscali mirati: «Se vogliamo rinverdire i fasti della Nazionale, bisogna puntare sulla formazione dei giovani calciatori. Servono incentivi e sgravi fiscali per i club che investono nel settore giovanile».
«Gli stadi? Inadeguati. Se bevessimo birra, sarebbe un disastro»
Uno dei punti più critici riguarda le infrastrutture. «Il tema degli stadi è una vera emergenza nazionale. Per fare un esempio provocatorio: meno male che in Italia non abbiamo la cultura del bere birra allo stadio, altrimenti la carenza di bagni adeguati diventerebbe insostenibile».
Simonelli sottolinea che la riqualificazione degli impianti non è un’urgenza solo per la Serie A, ma per il Paese intero, anche in vista di Euro 2032, che l’Italia ospiterà in co-organizzazione.
Battaglia alla pirateria: «Chi guarda il pezzotto è un ladro»
Non meno importante è la lotta alla pirateria audiovisiva. Simonelli è netto: «Il danno economico per lo sport ammonta a circa 350 milioni l’anno. Finalmente sono partite le prime sanzioni per gli utenti che usano il “pezzotto”. Dobbiamo trasmettere un messaggio culturale: chi guarda illegalmente le partite sta rubando».
Riconquistare i giovani: partite anticipate e meno social
Infine, il presidente della Lega tocca un nodo strategico: riportare i giovani a seguire il calcio dal vivo. «I ragazzi sono distratti da mille contenuti. Per intercettarli, dobbiamo cambiare anche le abitudini televisive: le partite serali non dovrebbero iniziare alle 20.45, ma prima. Se dipendesse da me, il fischio d’inizio sarebbe alle 20 in punto».