La tensione tra la vecchia e la nuova dirigenza del Genoa esplode pubblicamente in un episodio che ha il sapore della rottura definitiva. Giovedì 31 luglio, l’ex presidente rossoblù Alberto Zangrillo, attuale membro del Consiglio di Amministrazione, si è visto negare la possibilità di sottoscrivere un abbonamento stagionale per sé e per il figlio presso il ticket office del Porto Antico.
Genoa, scoppia il caso Zangrillo: negato l’abbonamento all’ex presidente. Pronto un esposto
Il rifiuto e la ricostruzione di Zangrillo
L’episodio, che ha suscitato reazioni immediate nel mondo Genoano, è stato raccontato dallo stesso Zangrillo in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera:
«Mi sono sentito umiliato e ho provato vergogna per il mio povero Genoa. Il signor Marco Trucco, responsabile dello store, mi ha invitato in un locale riservato e lì mi è stato comunicato che non sono persona gradita al club. Alla mia domanda su chi avesse preso questa decisione, mi è stato risposto: i vertici della società».
Zangrillo ha poi aggiunto una battuta dal sapore amaro:
«Sono costretto a rinunciare all’abbonamento. Chissà, magari un giorno il Genoa lo comprerò io».
Secondo quanto emerso da fonti interne, alla base della decisione ci sarebbe la facoltà del club di non concedere la tessera stagionale a chi è considerato responsabile di “aver nuociuto alla società”.
Un contesto di tensione societaria
Il diniego all’ex presidente si inserisce in un contesto già teso. Zangrillo sarebbe infatti vicino alla società americana A-Cap, creditrice dei precedenti proprietari 777 Partners, e avrebbe agito come testimone nei procedimenti giudiziari che hanno tentato, senza successo, di contestare l’aumento di capitale effettuato nel dicembre 2024 da Dan Sucu, attuale presidente e azionista di maggioranza.
La vertenza giudiziaria con A-Cap è tuttora in corso, con una sentenza attesa il prossimo 26 febbraio 2026. Secondo l’attuale dirigenza, il coinvolgimento di Zangrillo in tali dinamiche sarebbe stato determinante nel far considerare la sua presenza all’interno dello stadio come non gradita.
Zangrillo, dal canto suo, ha annunciato un esposto formale al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Genova, sostenendo di essere stato discriminato e leso nel diritto di accedere come semplice tifoso.
La replica ufficiale del Genoa
A stretto giro è arrivata la risposta del Genoa CFC attraverso un comunicato ufficiale che, pur senza mai citare direttamente il nome di Zangrillo, ha inteso chiarire la posizione della società:
«In merito alle notizie e alle dichiarazioni diffuse a mezzo stampa circa presunti dinieghi o irregolarità legati al rilascio dei titoli di accesso agli eventi stagionali, il Genoa CFC conferma di aver sempre applicato le corrette procedure secondo le vigenti normative. La società diffida chiunque dal divulgare informazioni prive di fondamento, riservandosi di agire a tutela della propria immagine».