Gazzetta – Mercato Napoli: l’Atletico insiste per Raspadori, ma servono almeno 30 milioni! I possibili sostituti…
AAA vendesi centravanti che sa fare anche l’ala e che all’occorrenza è una seconda punta e nell’emergenza si trasforma in interno di centrocampo: trenta milioni (più i fatidici cinque di bonus) a chi sappia lusingarlo offrendogli prospettive interessanti, il giusto fascino del club e se capita pure un viaggio premio per un po’ di anni (facciamo cinque) all’estero. La fiera dei sogni, in realtà un mercato che non c’entra niente con Portobello, è un divertissement o può diventarlo e comunque, senza che ci fossero annunci in prossimità o nell’orizzonte, qualcosa è accaduto e altro potrebbe (o dovrebbe) succedere: Jack Raspadori, quello al quale i gol non si contano – perché ha giocato pochino – e però si pesano – perché sa come risolvere situazioni delicate o giornate suggestive assai – ha cominciato a sistemare la valigia sul letto, poi vai a capire se ci scappa pure un lungo viaggio in stile Julio Iglesias. Se si lasciano, lui e il Napoli, sì che l’addio vale: ci vorranno una trentina di milioni, però, per convincere De Laurentiis a svuotare la vetrina di un gioiello che è bello da vedere, eh sì, e che ha pure un garbo che non guasta mai. Il Cholo, che di calciatori se ne intende e nel caso, volendo, potrebbe sempre chiedere al figlio, Giovanni detto il Cholito, che ne sa eccome se ne sa, ha bisogno di un multitasking: aveva pensato ad Enzo Millot dello Stoccarda, ma quando hanno chiamato dall’Al-Ahli è stato impossibile resistere alla proposta al solito indecente. E allora è spuntato Raspadori, del quale niente c’è da scoprire, è stato socio e concorrente del suo primogenito, ha relazioni a sufficienza e nel caso in famiglia arriverebbe un aiutino per scoprire altre virtù segrete. Le trattative hanno modi e tempi che sfuggono ai protocolli ma si sa, ad esempio, che Raspadori è stato a lungo in contatto con il suo procuratore, ha ascoltato, ha memorizzato, ha riflettuto e non si è sbilanciato inutilmente: il ragazzo è educato, manco nei giorni più buoi ha tirato fuori la polvere accomodata sotto al tappeto, figuriamoci un po’ se lo faccia adesso che si è alle schermaglie, quelle scatenate dalla distanza di una decina di milioni tra chi vuole acquistare e chi dovrebbe cedere.
Il Napoli non ha fretta, né ansia, è in condizioni di benessere – ovvio – ma certo non ignora gli affari in uscita, per carità di bilancio: una trentina di milioni servirebbero a fronteggiare le spese dell’ultimo periodo, già comunque rimodellate da Kvara+Osi, e comunque consentirebbe poi di pensare ad altro. Ad esempio, un esterno alto, un altro, che può tornare comunque utile nel gioco delle coppie; o magari, chi sa… Se Raspadori partisse, e con lui anche Simeone, il Napoli avrebbe tre esterni (Lang, Neres, Politano) e due centravanti (Lucca e Lukaku): resterebbe una finestra aperta, dunque, dalla quale sporgersi per arrivare dove si vorrebbe o si potrebbe, a Federico Chiesa (28 a ottobre) che a Liverpool non ha posto; o uno tra Grealish e Sterling, esuberi di lusso al Manchester City e al Chelsea. Ma è noto che tutte le fasce, quelle mancine (per un giocatore che sappia poi calciare di destro) porterebbero a Napoli: a quel punto, sarà decisivo saper scegliere. Ma con trenta milioni in più in banca, verrebbe probabilmente anche un po’ più facile.
Carlo Gioia