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Atalanta-Lookman: la CAF interviene per garantire un trasferimento trasparente

Ademola Lookman ha lasciato Londra, dove si era rifugiato nei giorni scorsi, ed è tornato in Portogallo, meta già precedentemente scelta al momento dello strappo con l’Atalanta. L’attaccante nigeriano, ancora fermamente convinto di lasciare il club orobico, è sempre in attesa di novità sul suo futuro: conta ancora di poter vestire la maglia dell’Inter, anche se la virata dei nerazzurri milanesi su Manu Koné potrebbe ulteriormente complicare l’affare.

Atalanta-Lookman: la CAF interviene per garantire un trasferimento trasparente

Il caso Ademola Lookman continua a far discutere in Italia e non solo, con la Confederazione Africana di Calcio (CAF) che è intervenuta per tutelare i diritti del talento nigeriano.

Secondo quanto riportato da African Hub, la CAF ha affidato a Didier Drogba il compito di recarsi in Italia e presentare ufficialmente all’Atalanta una petizione di 50 pagine. L’obiettivo è chiaro: garantire un trasferimento giusto, corretto e trasparente per il giocatore, evitando che il suo futuro professionale resti in sospeso a causa di contrasti con il club bergamasco.

Una situazione delicata

Negli ultimi giorni le tensioni tra Lookman e l’Atalanta si sono intensificate, con la possibilità che il giocatore resti fermo in città, incapace di partecipare a nuove sfide sportive. La CAF teme che un prolungato stallo possa penalizzare la carriera della stella nigeriana, impedendogli di giocare e mantenere il ritmo necessario a livello internazionale.

Il ruolo di Didier Drogba

La presenza di Drogba in Italia non è solo simbolica: la leggenda africana agisce come mediatore ufficiale per conto della federazione, sottolineando l’importanza di risolvere il conflitto in maniera equa. La petizione, dettagliata in 50 pagine, chiede esplicitamente che ogni fase del trasferimento sia condotta nel rispetto delle norme sportive internazionali e dei diritti del giocatore.

Verso una soluzione

Il caso Lookman evidenzia come il mercato internazionale non riguardi solo trattative economiche, ma anche aspetti legati alla tutela del calciatore e alla correttezza dei procedimenti. La Dea è ora chiamata a rispondere alla CAF, e la gestione del dossier potrebbe diventare un precedente per futuri trasferimenti di giocatori africani in Serie A.