Il sammarinese Gabriel Capicchioni, 19 anni, pesava appena 700 grammi. Oggi veste la maglia del Titano. Ha scritto al reparto di Tin di Rimini dove trascorse i primi mesi di vita. “Senza di loro non sarei qui”
Da 700 grammi alla maglia della Nazionale: la storia di Gabriel Capicchioni, simbolo di speranza
Alla nascita pesava appena 700 grammi. Oggi, a 19 anni, Gabriel Capicchioni non solo è in piena salute, ma veste anche la maglia della Nazionale di calcio di San Marino. Una storia di rinascita e di resilienza che parte dal reparto di terapia intensiva neonatale di Rimini, dove ha trascorso i primi mesi della sua vita, e arriva fino al campo da gioco, con un messaggio che vuole donare coraggio a chi sta affrontando lo stesso percorso difficile.
Una lotta iniziata troppo presto
Gabriel è nato il 12 maggio 2006, a sole 28 settimane di gestazione. Per lungo tempo è rimasto ricoverato in ospedale, tra incubatrici e cure specialistiche. «Ero piccolissimo – racconta – ma oggi sono sano e forte. Solo in seguito i miei genitori mi hanno spiegato cosa hanno vissuto: mia madre, ad esempio, non ha potuto vedermi per ore dopo il parto».
Il giovane calciatore non dimentica il sostegno ricevuto e ha deciso di scrivere una lettera al reparto che lo ha seguito: «Senza quei medici non sarei qui. È stato un suggerimento di mia mamma e di mia nonna, che ha sempre mantenuto i contatti con l’associazione di volontariato La Prima Coccola. Non ci ho pensato due volte: era giusto raccontare la mia storia e ringraziare chi ha reso possibile la mia vita».
Dalla fragilità alla forza
Oggi Gabriel ha appena conseguito la maturità e gioca nella Virtus Acquaviva, squadra sammarinese che milita nel campionato locale. La convocazione in Nazionale è arrivata come un sogno realizzato: il simbolo di una crescita che, contro ogni previsione, ha trasformato la fragilità in determinazione.
Ma non si limita al calcio. Il suo obiettivo è anche tornare nel reparto neonatale che lo ha accolto alla nascita: «Vorrei vedere con i miei occhi il luogo dove tutto è iniziato e portare speranza alle famiglie che oggi stanno vivendo quelle ore difficili. Ai genitori e ai nonni dico: abbiate fiducia. Io sono la prova che anche i più piccoli, con le cure giuste e con tanto amore, possono diventare forti. Siete in ottime mani».
Un messaggio che va oltre lo sport
La storia di Gabriel è molto più di un successo sportivo: è la dimostrazione che la vita, anche quando parte in salita, può regalare traguardi straordinari. Ogni passo in campo, ogni allenamento e ogni partita diventano così un inno alla speranza, rivolto non solo ai ragazzi come lui, ma soprattutto a chi oggi sta lottando per vedere il proprio bambino crescere.