Dal 6 settembre 2004 a oggi, il Napoli è cambiato radicalmente: da club sull’orlo del fallimento a due scudetti in tre anni, sotto la guida di un presidente visionario e con una prospettiva europea.
Dal fallimento alla leggenda: 21 anni di Aurelio De Laurentiis al Napoli
Il 6 settembre 2004, Aurelio De Laurentiis rilevava il titolo sportivo della Napoli Soccer, nata dalle ceneri della fallita SSC Napoli. Con un investimento di circa 30 milioni di euro, il produttore cinematografico batté la concorrenza di imprenditori già avvezzi al calcio, tra cui Giampaolo Pozzo e Luciano Gaucci. Il club ripartì dalla Serie C1, senza calciatori, divise o strutture adeguate, ma con un progetto chiaro: serietà, sostenibilità e organizzazione.
De Laurentiis, fin dalle prime dichiarazioni, mostrò la sua impronta manageriale:
“Ripartiremo da zero e a testa alta. Il primo obiettivo è riportare allegria al San Paolo: prometto un calcio divertente, come i miei film. Basta chiacchiere, è tempo di serietà e di fatti.”
Trasformazione in impresa moderna e brand globale
In 21 anni, il Napoli è diventato un modello di gestione e un brand internazionale. De Laurentiis ha legato il club al territorio, sviluppando strategie di marketing, partnership innovative e collaborazioni con aziende di prestigio. La scelta di unire moda e calcio, come con Armani per le divise, ha trasformato le maglie in simboli di design, facendo del Napoli un marchio di lifestyle riconosciuto anche oltre i confini sportivi.
Competitività sul campo e vocazione europea
Sul terreno di gioco, il Napoli ha mantenuto competitività e sostenibilità. La politica delle plusvalenze, da Lavezzi a Cavani fino a Higuain, ha finanziato cicli sportivi virtuosi. La valorizzazione dei giovani talenti e la scelta di allenatori internazionali o innovativi (Benitez, Ancelotti, Sarri, Spalletti, Conte) hanno garantito continuità e identità. Due scudetti in tre anni testimoniano la programmazione strategica e lungimirante, più che il caso.
De Laurentiis ha sempre puntato a consolidare il Napoli tra le élite europee. I progetti sul nuovo stadio e sul centro sportivo confermano l’intento di combinare infrastrutture moderne, competitività e sostenibilità, senza mai perdere il legame con la città.
Bilancio dopo 21 anni
A 21 anni dall’inizio della presidenza, il Napoli è una realtà strutturata, moderna e ambiziosa. Non tutti i metodi di De Laurentiis hanno trovato consenso, ma il risultato parla chiaro: da club sull’orlo dell’oblio, il Napoli è tornato a competere stabilmente in Serie A e in Europa, consolidando il suo marchio a livello globale e trasformandosi in un esempio di gestione industriale del calcio.