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Lucio, dal dramma domestico alla rinascita: “Le fiamme, il dolore e il ritorno alla vita. Ora penso all’Inter di Chivu”

A quattro mesi dal grave incidente domestico che lo ha visto protagonista, Lucio, ex difensore brasiliano e colonna dell’Inter del Triplete, ha raccontato alla Gazzetta dello Sport la sua esperienza di dolore e resilienza.

Lucio, dal dramma domestico alla rinascita: “Le fiamme, il dolore e il ritorno alla vita. Ora penso all’Inter di Chivu”

Il rogo, nato da un gesto maldestro, gli ha provocato ustioni sul 18% del corpo e lo ha costretto a un lungo ricovero, ma oggi il peggio sembra alle spalle.

L’incidente: “Un attimo e le fiamme mi hanno avvolto”

Il dramma si è consumato l’8 maggio, giorno del suo 47° compleanno. “Tutto è avvenuto in maniera improvvisa, mentre cenavo a casa di amici – ha raccontato Lucio –. Il camino si era spento e purtroppo un amico, per ravvivare il fuoco, ha gettato sopra un bidoncino di alcol. È stata un’esplosione”.

Le conseguenze sono state immediate: “Ricordo soltanto le fiamme sul volto, sulle braccia e sulle gambe. Mia moglie, per fortuna, non è rimasta ferita. Io mi sono lanciato in piscina per spegnere le fiamme”. Trasportato d’urgenza in ospedale, l’ex difensore ha vissuto giorni durissimi: “Sono rimasto 20 giorni in terapia intensiva, ho subito più operazioni e il dolore era insopportabile. Non avevo mai passato così tanto tempo in ospedale”.

La rinascita: “Prendersi cura di sé può salvare la vita”

Oggi Lucio è sulla strada del recupero, anche se i trattamenti continuano. “Ci vorranno ancora mesi per tornare al 100%, ma il peggio è alle spalle. Le ustioni sono una prova durissima, fisica e psicologica. Questo incidente mi ha insegnato quanto sia importante la cura di sé e l’attenzione ai piccoli gesti: a volte basta poco per evitare tragedie”.

Uno sguardo all’Inter: “Chivu è un orgoglio, come nel 2010”

Lucio ha poi rivolto lo sguardo al suo passato nerazzurro, commentando la nuova Inter guidata da Cristian Chivu, suo ex compagno di reparto. “Pensare che a quindici anni dal Triplete uno di noi alleni l’Inter è un orgoglio. Mi torna in mente la nostra difesa e lo spirito di sacrificio che ci univa. Ricordo la notte col Barcellona: Chivu mi caricò scherzando che avremmo sgonfiato il pallone a Messi”.

Sul lavoro del nuovo tecnico ha aggiunto: “La sua idea di pressing mi piace. Dovrà dimostrare competenza, ma ha la mentalità giusta”.

Obiettivi e sfide: “Lautaro, Thuram e la priorità difesa”

Guardando alla rosa attuale, Lucio non ha dubbi sui punti di forza: “Lautaro e Thuram sono unici in Italia, Calhanoglu resta il miglior regista del campionato e gli italiani del gruppo, da Barella a Dimarco, danno sempre garanzie. Ma la priorità è sistemare la difesa: troppe reti subite non permettono di vincere”.

Fondamentale, secondo lui, l’arrivo di Akanji: “Un innesto di esperienza che può fare la differenza. Bisogna ritrovare il piacere di marcare e di soffrire insieme. Se tutti remano nella stessa direzione, questa Inter può competere per i titoli”.