Home » Atletico Madrid, Raspadori post Napoli: dal tricolore alle critiche in Spagna
Napoli OF News

Atletico Madrid, Raspadori post Napoli: dal tricolore alle critiche in Spagna

Giacomo Raspadori è stato una presenza costante, anche se non sempre centrale, nei due Scudetti conquistati dal Napoli nell’era De Laurentiis. In maglia azzurra ha vissuto momenti importanti ma non è mai riuscito a ritagliarsi un ruolo tattico definito né una continuità di rendimento tale da consacrarlo come titolare inamovibile.

Atletico Madrid, Raspadori post Napoli: dal tricolore alle critiche in Spagna

L’eccezione è arrivata soltanto nella seconda parte della scorsa stagione: l’addio di Kvaratskhelia e l’infortunio di Neres gli hanno consegnato spazio e responsabilità. In quel periodo Raspadori ha saputo incidere con sei gol pesantissimi, rivelatisi decisivi per la conquista del quarto Scudetto della storia partenopea.

Il trasferimento all’Atletico Madrid

Nell’estate scorsa, il passaggio all’Atletico Madrid per 22 milioni di euro è stato interpretato come un investimento di prospettiva. I colchoneros hanno puntato su di lui per aggiungere qualità e soluzioni offensive, ma il rendimento dell’ex Napoli non ha finora rispettato le attese.

Le critiche in Spagna

La stampa spagnola non ha risparmiato giudizi severi. Juan Arroita, giornalista di DAZN Futbol Spagna, si è espresso in termini netti:
“Il peggior acquisto della Liga in questo mercato è stato Raspadori”.

Arroita ha poi aggiunto:
“L’Atletico ha speso 22 milioni per un giocatore che non è titolare, e anche se lo fosse sarebbe comunque discutibile. Non lo era nemmeno al Napoli. Nelle ultime stagioni ha collezionato poche presenze dall’inizio: 11 da titolare nell’ultima, 14 nella precedente e 10 due anni fa. Non stava offrendo prestazioni di grande livello eppure l’Atletico ha deciso di puntare forte su di lui. In un campionato come la Liga, dove le spese sono oculate, questo investimento sorprende”.

Un futuro da scrivere

Raspadori si trova così in una fase cruciale della carriera: da una parte l’eredità vincente con il Napoli, dall’altra la necessità di conquistarsi spazio e fiducia in una realtà esigente come quella dell’Atletico Madrid. Il talento e la duttilità non mancano, ma serviranno continuità e personalità per ribaltare critiche che, al momento, lo dipingono come un affare sbagliato.