La Federcalcio valuta la creazione di una nuova associazione per arbitri di Serie A e Serie B, separata dall’AIA, con l’obiettivo di promuovere la professionalità e il merito.
Figc, verso la riforma del settore arbitrale: la meritocrazia al centro
La Figc sta valutando una riforma significativa del settore arbitrale, che potrebbe portare alla nascita di una nuova associazione autonoma per i direttori di gara di Serie A e Serie B, separata dall’attuale Associazione Italiana Arbitri (AIA).
Obiettivi della riforma
Secondo quanto riportato da Repubblica, l’idea principale è quella di promuovere la meritocrazia, riducendo l’influenza delle dinamiche interne all’AIA e delle pressioni politiche delle sezioni territoriali. Attualmente, la selezione dei migliori arbitri, pur basata sul merito, risente dei rapporti tra i vertici dell’Associazione e le rappresentanze locali, rischiando di oscurare i profili più meritevoli.
Una struttura autonoma permetterebbe di:
Selezionare i migliori arbitri sulla base delle competenze effettive, senza interferenze politiche.
Creare un percorso di carriera chiaro e trasparente, ispirato a standard professionistici.
Gestire formazione, designazioni e monitoraggio con criteri uniformi e meritocratici.
Coinvolgimento delle Leghe e confronto con l’AIA
Le Leghe di Serie A e Serie B, insieme alla Figc, hanno già discusso la proposta, valutando anche la nomina di un designatore e del suo team di tecnici sotto il nuovo organismo. L’AIA è stata informata, ma secondo le fonti non avrebbe accolto con favore la proposta, percependola come una sfida al proprio ruolo tradizionale.
Questioni economiche
Un punto delicato riguarda i costi di gestione di un’organizzazione simile alla PGMOL inglese, che spende oltre 40 milioni di euro l’anno per dirigere quattro campionati. Serie A e Serie B, al momento, non intendono sostenere direttamente spese così elevate, e la Figc sta valutando possibili formule di finanziamento.
Il punto di vista degli arbitri
Gli arbitri stessi sono divisi sulla riforma, ma molti accoglierebbero favorevolmente un nuovo inquadramento professionale che garantirebbe stipendi più alti, stabilità contrattuale e opportunità di carriera trasparenti, consentendo loro di diventare veri professionisti a tutti gli effetti.
Verso un settore arbitrale più moderno
Se approvata, la riforma potrebbe rappresentare una svolta storica per il calcio italiano, allineando il modello arbitrale agli standard internazionali e riducendo le interferenze politiche nella selezione dei direttori di gara. Un passo importante verso maggiore trasparenza, meritocrazia e professionalità nel calcio italiano.