Home » Lotta scudetto, il centrocampo decide tutto: confronto tra Napoli, Inter, Milan, Juve e Roma
Napoli Napoli OF News

Lotta scudetto, il centrocampo decide tutto: confronto tra Napoli, Inter, Milan, Juve e Roma

Analisi tattica: chi ha il motore più completo per arrivare al tricolore

Lotta scudetto, il centrocampo decide tutto: confronto tra Napoli, Inter, Milan, Juve e Roma

Nel calcio moderno la supremazia a centrocampo è la chiave per vincere. In Serie A 2025-26, dove tattica e fisicità si intrecciano più che mai, il vero equilibrio passa dalla mediana.
Da Antonio Conte a Gian Piero Gasperini, da Massimiliano Allegri a Igor Tudor, ogni tecnico sa che il controllo del centrocampo è ciò che separa una squadra da scudetto da una semplice pretendente.

Ecco l’analisi completa e il confronto dei centrocampi delle prime cinque big del campionato — Napoli, Inter, Milan, Juventus e Roma — per capire chi ha il motore più potente nella corsa al titolo.

Il Napoli e i “Fab Four”: potenza, tecnica e dominio territoriale

Il Napoli di Antonio Conte dispone probabilmente del centrocampo più completo della Serie A.
Per valorizzare tutti i suoi fuoriclasse — De Bruyne, McTominay, Anguissa e Lobotka — il tecnico salentino ha ideato un 4-1-4-1 fluido, che consente al pallone di muoversi in modo rapido e costante tra le linee.

I numeri parlano chiaro:

Primo posto per possesso medio e passaggi completati,

Migliore percentuale di precisione nei passaggi in Italia.

Unico punto debole: la posizione ibrida di McTominay, costretto a partire più largo per far spazio al belga.
Conte dovrà trovare un equilibrio che non penalizzi la sua efficacia offensiva. Ma, per intensità e qualità, il Napoli resta la squadra da battere.

Roma, equilibrio e muscoli nel centrocampo “operaio” di Gasperini

La Roma di Gasperini non ha i grandi nomi delle rivali, ma compensa con organizzazione e spirito collettivo.
Il tecnico ha costruito il cuore della squadra su Manu Koné e Bryan Cristante: il primo è l’uomo ovunque, il secondo il garante dell’equilibrio.

Un centrocampo più “operaio” che fantasioso, in pieno stile Gasperini. I dati confermano:

4ª per passaggi tentati,

10ª per percentuale di precisione (80,6%).

La Roma si affida alla forza fisica e alla disciplina tattica, ma la mancanza di qualità tecnica potrebbe pesare nella lotta al vertice.

Milan, l’intelligenza di Modric e Rabiot guida la rinascita

Il Milan è la squadra che ha cambiato di più rispetto alla scorsa stagione.
L’arrivo di Luka Modric e Adrien Rabiot ha completamente trasformato la mediana e l’intero assetto tattico.

Con loro, Allegri ha trovato stabilità e fluidità: il Milan è ora primo per percentuale di passaggi riusciti, segno di un gioco pulito e ordinato.
Il terzo ingranaggio del motore è Youssouf Fofana, generoso e dinamico.

Alle loro spalle, alternative di livello: Ricci, Jashari e Loftus-Cheek, una profondità rara per una squadra che gioca una sola competizione a settimana.
Un centrocampo esperto, bilanciato e maturo: marchio da scudetto.

Inter, il passato glorioso e il presente in cerca di freschezza

Il centrocampo dell’Inter, dominatore delle ultime stagioni, resta uno dei migliori per qualità e intesa.
Il trio Barella–Calhanoglu–Mkhitaryan è sinonimo di equilibrio e visione di gioco, ma la nuova stagione ha portato qualche interrogativo.

L’arrivo di Sucic e Diouf ha garantito alternative, ma non un vero ricambio strutturale.
Il “buco” lasciato da Asllani come vice Calhanoglu è ancora evidente, e la squadra accusa un calo nei momenti di maggiore intensità.

In sintesi: tanta qualità, ma meno brillantezza rispetto al passato. E in un campionato in cui Napoli e Milan corrono, ogni dettaglio pesa.

Juventus, il punto debole è proprio nel cuore del gioco

Per la Juventus, il centrocampo resta il tallone d’Achille.
Tudor si affida a Locatelli e Thuram, l’unica coppia realmente in grado di garantire equilibrio tra costruzione e interdizione.

Le alternative, però, non convincono: Koopmeiners non ha ancora trovato continuità, mentre McKennie è utilizzato più come jolly tattico che come vero titolare.
La mancanza di qualità e profondità in mezzo si riflette anche sull’attacco, spesso isolato e poco rifornito.

Senza interventi mirati nel mercato di gennaio, la Juve rischia di pagare a caro prezzo la debolezza del suo reparto centrale.