Rasmus Hojlund è diventato in poche settimane il simbolo del nuovo Napoli di Antonio Conte. Gol, prestazioni e personalità: il danese sta convincendo tutti, al punto che – come riporta La Gazzetta dello Sport – l’unico rischio reale per il club di Aurelio De Laurentiis potrebbe essere quello di rimpiangere la clausola da 85 milioni fissata al momento della firma del contratto.
Napoli, Hojlund, da scommessa a colpo dell’anno: il club può solo rimpiangere solo che…
La definizione scelta da Vincenzo D’Angelo sulla Gazzetta sintetizza alla perfezione la parabola dell’attaccante: “Da mossa della disperazione ad affare dell’anno”.
L’acquisto di Hojlund, arrivato nelle ultime ore del mercato estivo dopo una trattativa complessa con il Manchester United, sembrava inizialmente un ripiego in virtù dell’infortunio accorso a Romelu Lukaku, una soluzione d’emergenza quindi. Oggi invece appare come una delle operazioni più lucide e lungimiranti del Napoli degli ultimi anni.
Il danese, 22 anni, ha già messo la sua firma in ogni competizione: doppietta in Champions League contro lo Sporting Lisbona, rete decisiva contro il Genoa in Serie A e una prova da trascinatore in Nazionale, con due gol e un assist contro la Bielorussia. In totale, cinque reti nelle ultime tre partite tra club e selezione danese.
Il contratto: scadenza 2031 e clausola dal 2027
Il Napoli ha blindato Hojlund con un contratto fino al 2031, che diventerà effettivo dopo il riscatto già fissato e ormai considerato una formalità.
La società partenopea, come da consuetudine, ha inserito una clausola rescissoria da 85 milioni di euro, valida a partire dall’estate 2027. Una mossa pensata per tutelarsi, ma che – vista la crescita esponenziale dell’attaccante – rischia di trasformarsi in un limite economico nel medio periodo.
La valutazione di mercato di Hojlund, infatti, è destinata a salire rapidamente se continuerà a mantenere questo ritmo realizzativo e questo impatto sul gioco.
Conte e De Laurentiis, la scommessa vinta
Fin dal primo allenamento, Antonio Conte ha intravisto nel giovane danese il centravanti ideale per il suo sistema di gioco. “Fisicità, generosità e fame”, avrebbe confidato lo staff tecnico: tre caratteristiche perfette per un allenatore che costruisce le sue squadre sull’intensità.
Il presidente De Laurentiis, che ha sempre avuto un intuito particolare per gli attaccanti, lo ha scelto personalmente insieme al direttore sportivo Giovanni Manna, convinto che Hojlund potesse diventare un nuovo punto di riferimento per il progetto tecnico azzurro.
Una trattativa complessa ma vincente
Ad agosto la trattativa con il Manchester United sembrava sul punto di saltare. Gli inglesi chiedevano garanzie sull’obbligo di riscatto, mentre il Napoli preferiva legarlo alla qualificazione in Champions League.
Alla fine ha prevalso la volontà di tutti: il club partenopeo ha ottenuto una formula sostenibile, e Hojlund ha trovato l’ambiente ideale per rilanciarsi dopo mesi difficili a Manchester.
Oggi, con i 44 milioni di euro del riscatto praticamente scontati, l’operazione appare un capolavoro gestionale: un colpo intelligente, sostenibile e potenzialmente esplosivo sul piano tecnico e finanziario.
Hojlund, il nuovo leader del Napoli
Determinazione, velocità e mentalità vincente: Hojlund si è già guadagnato la fiducia dei compagni e la stima dei tifosi. È diventato un riferimento tecnico e psicologico per la squadra, dimostrando di poter sostenere il peso dell’attacco azzurro in Serie A e in Europa.
Conte lo considera “un centravanti moderno, capace di fare reparto da solo ma anche di legare il gioco con i centrocampisti”. Un mix che, unito all’età e al margine di crescita, fa del danese uno degli asset più preziosi del Napoli.
La prospettiva: da promessa a top player europeo
Il rischio di rimpiangere quella clausola da 85 milioni esiste, ma per il Napoli rappresenta comunque un rischio positivo: segno che il valore del giocatore sta superando ogni previsione. Se la crescita di Hojlund dovesse proseguire a questo ritmo, i prossimi due anni potrebbero trasformarlo in uno dei centravanti più richiesti del panorama europeo.
E a quel punto, il club partenopeo dovrà solo decidere se godersi ancora il suo talento o capitalizzare un investimento diventato già un modello di strategia sportiva.