Il Napoli inciampa di nuovo lontano dal Maradona. Dopo la sconfitta contro il Milan, gli azzurri cadono anche sul campo del Torino, confermando un momento di flessione in trasferta. Al termine di una gara bloccata e povera di emozioni, decide ancora una volta un episodio: il gol dell’ex Giovanni Simeone, che condanna la squadra di Antonio Conte alla seconda battuta d’arresto stagionale.
Torino-Napoli, Spinazzola l’unica nota positiva per gli azzurri
Le assenze pesano e si fanno sentire. Senza Hojlund e McTominay, fermati all’ultimo minuto, Conte è costretto a ridisegnare l’assetto, affidandosi a una soluzione d’emergenza con Spinazzola alto e affidando a Olivera la copertura della fascia sinistra. Il Torino, reduce da una serie di prestazioni altalenanti e con una difesa fin qui tra le più battute del campionato, riesce invece a blindare la propria area e a portare a casa una vittoria di prestigio. L’organizzazione difensiva granata ha neutralizzato ogni tentativo azzurro, lasciando pochissimo spazio agli uomini di Conte.
Tra le poche note positive spicca Leonardo Spinazzola, che si è caricato la squadra sulle spalle nella ripresa, risultando l’uomo più pericoloso dei partenopei. L’ex Roma è stato una costante spina nel fianco sulla corsia sinistra, dove ha vinto numerosi duelli individuali con Pedersen. Le statistiche lo premiano: tre conclusioni, tutte dalla distanza, e ben otto palloni toccati nell’area avversaria — più di qualsiasi altro giocatore nell’incontro. Tuttavia, il Napoli dovrà ritrovare rapidamente compattezza e lucidità: il tour de force di ottobre è appena iniziato, e Conte non può permettersi altri passi falsi se vuole restare aggrappato alla vetta della Serie A.
Andrea Alati