La pesante sconfitta europea contro il PSV accende l’allarme in casa azzurra. Conte chiamato a una reazione immediata: sabato al Maradona arriva l’Inter, in una sfida che può cambiare il corso della stagione.
Napoli, tracollo a Eindhoven: crisi aperta e ora l’Inter è un bivio decisivo
Il 6-1 incassato a Eindhoven rappresenta una delle pagine più amare della storia recente del Napoli. Al Philips Stadion, la squadra di Antonio Conte è uscita con le ossa rotte e con un pesante carico di interrogativi.
Mai, nella sua storia europea, il club azzurro aveva subito sei gol in una sola partita. Per trovare un precedente simile bisogna tornare al 1997, a quella Sampdoria-Napoli 6-3 che ancora oggi evoca ricordi poco piacevoli.
“È stata una batosta destinata a far discutere a lungo”, ha ammesso una fonte vicina allo spogliatoio. E difficilmente si può dargli torto: la fragilità mostrata in Olanda preoccupa e non poco.
Dal vantaggio al disastro: cosa non ha funzionato
Eppure, l’avvio di gara del Napoli era stato incoraggiante. “L’approccio è stato buono, abbiamo sbloccato la partita con merito”, avrebbe detto Conte nel post gara. Poi, però, è successo l’imponderabile.
Dopo la rimonta del PSV, gli azzurri si sono letteralmente sciolti. Dal terzo gol in poi, la squadra è sembrata smettere di crederci, lasciando spazi enormi e commettendo errori individuali e collettivi inaccettabili a questo livello.
L’espulsione di Lucca ha solo aggravato una situazione già compromessa, ma il vero problema è stato l’atteggiamento. “Sembrava che avessero tirato i remi in barca”, commentano alcuni addetti ai lavori. Un segnale inquietante, che va ben oltre la singola partita.
Un problema che parte da lontano: il mal di trasferta
La disfatta olandese si inserisce in un quadro preoccupante. Tutte le sconfitte stagionali del Napoli – contro Manchester City, Milan, Torino e PSV – sono arrivate lontano dal Maradona.
Non si tratta quindi di un episodio isolato, ma di una tendenza che Conte dovrà analizzare con lucidità. La squadra sembra perdere sicurezza e intensità appena lascia il terreno amico, un aspetto su cui il tecnico dovrà intervenire rapidamente se vuole restare in corsa per gli obiettivi stagionali.
Sabato arriva l’Inter: dentro o fuori
Il calendario non concede tregua. Sabato alle 18:00, al Diego Armando Maradona, arriva l’Inter in quello che si preannuncia come uno scontro diretto da brividi.
Conte sa che la partita contro i nerazzurri può rappresentare un bivio: vincere significherebbe ritrovare fiducia e rilanciare la corsa scudetto; perdere, invece, aprirebbe ufficialmente la crisi.
“La squadra deve reagire subito, trasformare la delusione in rabbia agonistica”, avrebbe detto Conte ai suoi. E in effetti, mai come ora, servirà tutta la sua esperienza e la sua capacità di motivare un gruppo apparso fragile e confuso.