La Procura di Milano chiude le indagini: nessuna combine, solo scommesse su altri sport o poker online. Tonali e Fagioli restano i casi più rilevanti
Scommesse illegali nel calcio, niente processo per i giocatori: solo una multa da 250 euro
La Procura di Milano ha ufficialmente chiuso le indagini sulla maxi inchiesta riguardante le scommesse illegali nel calcio, escludendo l’ipotesi di combine o partite truccate.
Come riportato dal Corriere della Sera, i 13 calciatori coinvolti – tra cui Sandro Tonali e Niccolò Fagioli – potranno evitare il processo grazie all’oblazione, ovvero il pagamento di una multa di circa 250 euro che estingue la contravvenzione.
L’esito dell’inchiesta: nessuna partita venduta
La chiusura delle indagini da parte dei magistrati milanesi conferma un punto cruciale:
“Non ci furono combine”, ovvero nessuna alterazione dei risultati sportivi.
I pubblici ministeri hanno accertato che i calciatori non hanno scommesso su partite che li vedevano coinvolti direttamente, ma si sono limitati a puntate su altri sport o su tavoli di poker online, spesso su piattaforme non autorizzate.
La legge prevede che per questo tipo di reato – una contravvenzione punibile con l’arresto fino a tre mesi o una multa fino a 500 euro – gli indagati possano evitare il processo pagando una somma ridotta, in questo caso 250 euro, che chiude la vicenda sotto il profilo penale.
Tonali e Fagioli, le posizioni più delicate
Tra i protagonisti dell’inchiesta spiccano Sandro Tonali e Niccolò Fagioli, già sanzionati in sede sportiva con squalifiche plurimensili per violazioni del codice FIGC.
Nel procedimento penale, a differenza degli altri, a entrambi viene contestata anche la pubblicizzazione di piattaforme illegali di scommesse e poker online.
Si tratta comunque di reati minori, ma che confermano come il coinvolgimento dei due giocatori sia stato più diretto rispetto a quello di altri colleghi.
Gli altri indagati: da Zaniolo a Florenzi, da McKennie a Di Maria
In totale, l’inchiesta riguarda 22 persone, di cui 13 calciatori professionisti.
Oltre a Tonali e Fagioli, figurano tra gli indagati anche Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Mattia Perin, Weston McKennie, Ángel Di María, Leandro Paredes, Raoul Bellanova, Samuele Ricci, Matteo Cancellieri, Cristian Buonaiuto, Héctor Junior Firpo e il tennista Matteo Gigante.
Per tutti questi nomi, la Procura ha contestato solo la partecipazione a giochi d’azzardo su siti non autorizzati, senza elementi che indichino manipolazioni sportive o insider betting.
Oblazione e chiusura del caso: perché non ci sarà un processo
Il ricorso all’oblazione consente agli indagati di estinguere il reato pagando una sanzione amministrativa, evitando così la celebrazione di un processo.
È una procedura prevista dall’articolo 162 del Codice Penale per le contravvenzioni di lieve entità, come quelle emerse da questa indagine.
Di fatto, il pagamento della multa da 250 euro comporta la chiusura del fascicolo penale e l’assenza di condanne o iscrizioni nel casellario giudiziale.
La Procura di Milano: “Nessuna alterazione del gioco”
Fonti della Procura di Milano hanno ribadito che non sono emersi elementi tali da collegare le scommesse a tentativi di manipolazione dei risultati.
Le puntate, spiegano gli inquirenti, non hanno inciso sull’integrità delle competizioni né sui comportamenti in campo dei giocatori coinvolti.
L’indagine, comunque, rappresenta un monito per il mondo del calcio professionistico, dove la linea di confine tra scommessa privata e illecito può rivelarsi sottile, soprattutto nel contesto delle piattaforme non autorizzate.