Il Napoli ha risposto alla grande alla sconfitta di martedì contro il Psv. Gli azzurri si sono imposti per 3-1 contro l’Inter di Chivu, che veniva da sei vittorie consecutive. Nonostante i tanti infortuni, che anche oggi hanno colpito i partenopei, gli uomini di Conte sono stati abili a gestire la partita e a portarla a casa grazie alla bravura dei suoi uomini migliori.
Napoli-Inter 3-1, le parole di Antonio Conte in conferenza
Le parole di Antonio Conte in conferenza stampa.
“Come si fa una settimana a distruggere tutto? Questo ci deve far riflettere. A volte c’è mancanza di rispetto per chi lavora. Non dobbiamo ascoltare e dobbiamo andare avanti per la nostra strada. Oggi che abbiamo vinto posso dire che stiamo avendo tanti infortunati. Contro il Torino ne mancavano 7, contro il Psv 4. Come si muove qualcosa ci cade addosso. Abbiamo la forza di reagire nonostante le situazione. Non possiamo pensare che Lukaku e Rrahmani sono fuori da inizio campionato. Se vogliamo far diventare il Napoli un bersaglio…”
Se la sconfitta di Eindovhen era un campanello d’allarme
“Gli interrogativi ci sono e ci saranno. Sto dicendo che sarà una stagione complessa. Se poi ci si mettono gli infortuni sarà ancora più complessa. La sconfitta contro il Psv ci ha fatto incazzare. Quanto accaduto non deve accadere, perché i giocatori sanno che la testa non va mai persa. Oggia abbiamo vinto contro la squadra più forte del campionato, che veniva da sette vittorie consecutive. Non è facile; se la rigiochi non so cosa può accadere. Erano venuti per ammazzarci sportivamente. Lo avrei detto stesso io, ma noi non abbiamo voluto morire. Si poteva perdere, ma non in una brutta maniera, invece l’abbiamo vinta e abbiamo reso orgogliosi i nostri tifosi. Questi ragazzi sputeranno sangue finché ci sarò io”.
Sulle parole dette in settimane
“In due giorni hai tempo per analizzare bene. Io non mi giro, non giro le spalle al problema. Sono talmente leale con i ragazzi, affrontando il problema con i vecchi e con i nuovi. Se non vogliamo che diventi una stagione come quella di due anni fa, non dobbiamo perdere lo spinto che ci ha sempre contraddistinto. Nelle mille difficoltà che abbiamo possiamo essere duri a morire. Questo è importante, al di là della vittoria o della sconfitta. Il risultato come quello contro il PSV non è mai accaduto. Importante è che per i ragazzi non sia l’inizio di un cataclisma, a prescindere da chi c’è titolare. I ragazzi hanno dato una grande risposta e sono molto contento. Ci stiamo conoscendo anche con i nuovi e i vecchi sanno che ho pretese ancora più alte”
Sul lavoro di McTominay e Neres
“Quindi quella di Neres è stata una grande mossa. Anche Jesus ha giocato a destra invece di sinistra. Molti allenatori veniamo spesso criticati. Quando, per fortuna, azzecchi le mosse…Oggi mettere Lucca con Acerbi, Akanji e Bastoni sarebbe stato come offrirgli una gnello sacrificale. Mettere un giocatore con le caratteristiche di David gli ha scompaginato i piani. Questa è una squadra che deve crescere, vecchi e nuovi. Devono sapere che lo spirito di squadra deve essere sempre al centro di tutto, no individualismo. Se vogliamo siamo tutti belli sul pezzo, possiamo comunque raggiungere l’obiettivo che farebbe contento il presidente”
Sulla lite con Lautaro
“La partita era bella tosta. Ci sta che ci sia qualche battibecco. Ricordo che con l’Inter ho interrotto l’egemonia della Juventus, ho portato a vincere giocatori che non avevano mai vinto. Lautaro è un grandissimo giocatore, dal punto di vista umano in due anni è difficile conoscere qualcuno.


