Non si placa la discussione sul rigore assegnato al Napoli nel match contro l’Inter, episodio che ha deciso la gara e scatenato un’ondata di polemiche. A ventiquattr’ore di distanza, anche l’Associazione Italiana Arbitri ha espresso il proprio giudizio, e non è tenero: secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, la direzione di Mariani e del suo assistente Bindoni è stata considerata complessivamente insufficiente.
AIA, bocciati Mariani e Bindoni: l’analisi sul rigore
Il contatto tra Mkhitaryan e Di Lorenzo, avvenuto al 32’ del primo tempo e sanzionato con un calcio di rigore, è stato definito un errore “su tutta la linea”. L’arbitro di Aprilia aveva inizialmente lasciato correre, permettendo la ripartenza dell’Inter, ma otto secondi più tardi è stato richiamato dall’assistente di linea, che lo ha convinto a invertire la decisione e a concedere il penalty. Una scelta che, secondo i vertici arbitrali, è maturata in modo affrettato e senza una chiara percezione del contatto. Mariani, meglio posizionato rispetto al collega, si sarebbe fidato della segnalazione senza avere una visione diretta dell’episodio, mentre il VAR, per protocollo, non ha potuto intervenire in quanto non si trattava di un chiaro errore da annullare. “Decisione infelice, nata da una comunicazione errata e da una fiducia mal riposta”, è il giudizio sintetico che filtra dagli ambienti arbitrali.
La dinamica, peraltro, presenta analogie con altri rigori molto discussi in stagione — come quello di Milan-Fiorentina — e ricorda da vicino un episodio simile in Inter-Napoli dello scorso campionato. Ora si attende l’analisi pubblica di Open VAR, il format di DAZN dedicato alla trasparenza arbitrale, che dovrebbe tornare sull’episodio per mostrare in diretta le comunicazioni tra arbitro e assistenti.
Andrea Alati


