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Napoli e il mistero degli infortuni muscolari: il caso De Bruyne riaccende il dibattito sulle cause

Il Napoli di Antonio Conte si ritrova ancora una volta a fare i conti con un’infermeria affollata. Dopo il gravissimo infortunio di Kevin De Bruyne, che domani sarà operato in Belgio per una lesione al bicipite femorale, il tema della fragilità muscolare è tornato prepotentemente al centro del dibattito.

Napoli e il mistero degli infortuni muscolari: il caso De Bruyne riaccende il dibattito sulle cause

La lista degli indisponibili è lunga, troppo lunga per una squadra che punta al vertice: da Lukaku a Lobotka, passando per Buongiorno, Rrahmani e Hojlund, il Napoli sembra vivere una sorta di maledizione muscolare.

Ne scrive La Gazzetta dello Sport con Antonio Giordano, sottolineando come “da agosto a oggi l’infermeria sia diventata un viavai costante, una sequenza di lesioni e ricadute che impongono una riflessione più ampia sulle cause”.

Un elenco che fa riflettere: tutti i casi più recenti

L’ultimo campanello d’allarme è arrivato con De Bruyne, ma il problema è sistemico.

Romelu Lukaku, tra i primi a fermarsi in estate, aveva accusato un problema muscolare già nei primi giorni di ritiro.

Alessandro Buongiorno si è bloccato contro il Pisa, saltando tre gare consecutive (Milan, Sporting Lisbona e Genoa) prima di tornare solo contro il Torino.

Stanislav Lobotka, motore del centrocampo azzurro, è fermo da settimane e ha perso impegni cruciali sia in campionato che in Champions League.

Amir Rrahmani ha dovuto osservare nove partite di stop dopo un problema rimediato in nazionale.

Rasmus Hojlund, infine, ha saltato tre incontri di fila per precauzione, con la speranza di rientrare sabato contro il Como.

Un quadro complesso, che alimenta interrogativi: perché così tanti infortuni simili? Si tratta di una coincidenza o di un problema legato alla gestione del carico fisico?

Analisi: tra carichi di lavoro, calendario e stress accumulato

Secondo diversi preparatori atletici, le cause potrebbero essere multifattoriali.
Il calendario sempre più fitto, con partite ogni tre giorni e viaggi continui, incide in modo diretto sulla fatica neuromuscolare. Inoltre, la gestione dei carichi di allenamento in una squadra che cambia modulo e intensità come il Napoli di Conte può generare squilibri.

Un’altra ipotesi riguarda la fase di prevenzione e recupero, fondamentale in un contesto in cui i giocatori devono passare rapidamente da un impegno all’altro. Le nuove metodologie di allenamento, basate su monitoraggi GPS e analisi biomeccaniche, riducono il margine di errore, ma non eliminano completamente il rischio di sovraccarico.

Sarri: “Nel 2025 nessuno sbaglia la preparazione atletica”

Sulla questione è intervenuto anche Maurizio Sarri, alla vigilia della sfida tra la sua Lazio e la Juventus. In conferenza stampa, l’ex tecnico del Napoli ha espresso una riflessione significativa:

“Si tende sempre a dare la colpa alla preparazione atletica”, ha dichiarato. “Ma nel 2025 la preparazione non la sbaglia più nessuno. Oggi c’è una scienza precisa fatta di alimentazione, fisioterapia e prevenzione. Gli infortuni hanno mille cause diverse: da cicatrici pregresse a traumi, da errori di carico a malattie virali. È sbagliato pensare che tutto dipenda dall’allenamento.”

Una visione condivisa anche da molti esperti del settore, secondo cui le lesioni muscolari derivano spesso da una somma di fattori, più che da un singolo errore.