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Spalletti, l’amico del cuore svela: “Aveva detto no all’estero, ecco cosa farà alla Juve e la verità sul Napoli”

Per Luciano Spalletti, il nuovo allenatore della Juventus, il calcio è sempre stato una questione di legami profondi e di valori. Napoli resterà per sempre nel suo cuore, Roma e Udine rappresentano tappe importanti della sua carriera, ma la vera “casa dell’anima” è Empoli. È lì che tutto è cominciato: i primi passi da calciatore, la scoperta della leadership e le amicizie che, ancora oggi, sono parte integrante della sua vita.

Spalletti, l’amico del cuore svela: “Aveva detto no all’estero, ecco cosa farà alla Juve e la verità sul Napoli”

Tra queste, una delle più solide è quella con Francesco Borghini, direttore della Polisportiva Avane, società giovanile empolese che conta oltre 250 ragazzi nel vivaio e dove Spalletti ha militato da giovane. Un luogo che per lui non è solo un ricordo, ma un rifugio emotivo, riporta Virgilio, nella sua esclusiva nella sezione sportiva.

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In un’intervista esclusiva a Virgilio Sport, appunto, Borghini racconta il dietro le quinte della scelta che ha portato Spalletti sulla panchina bianconera, svelando aneddoti inediti e riflessioni intime.

“Me l’ha detto lui”: il giorno in cui Spalletti annunciò la Juve agli amici di sempre

“Me l’ha detto lui, direttamente. Ci sentiamo spesso e, da quando è tornato a casa, ci siamo visti più volte a cena” racconta Borghini, con il tono di chi conosce bene l’uomo oltre il tecnico.

Il legame tra Spalletti e Avane è rimasto intatto anche nei momenti più difficili. Dopo l’esonero dalla Nazionale, l’ex ct ha scelto proprio la polisportiva empolese per ritrovare equilibrio e serenità:
“Dopo la delusione con la Nazionale è venuto a trovarci. Qui sa che trova solo amici sinceri, pronti a sostenerlo. Ha vissuto mesi complicati, se ne è preso il peso sulle spalle, come fa sempre. Si è sentito responsabile di tutto, anche di ciò che non dipendeva da lui. È il suo modo di affrontare il dolore: non fuggire, ma guardarlo in faccia.”

Le chat, gli sfottò e il rispetto reciproco

La cerchia storica di amici di Spalletti, riunita nella celebre chat “Le galline del Cioni”, è un piccolo spaccato dell’Italia calcistica: interisti, juventini e tifosi di tutte le squadre si confrontano e scherzano con lui ogni giorno.
“Nella nostra chat ci sono tanti interisti, ma anche diversi juventini. Quando è uscita la voce della Juve, qualcuno lo ha preso in giro, altri gli hanno detto di aspettare la Fiorentina. Lui l’ha presa con il solito spirito, sempre disponibile allo scherzo.”

“Aveva detto no all’estero”: il vero retroscena prima della Juventus

Nel periodo successivo all’addio alla Nazionale, Spalletti ha ricevuto numerose proposte, anche da club stranieri di alto profilo. Ma, come rivela Borghini, “ha detto no a tutto. Non voleva lasciare l’Italia. Quando poi è arrivata la chiamata della Juventus, l’ha vissuta come una sfida stimolante, non come un tradimento.”

Una decisione che ha fatto discutere, soprattutto tra i tifosi del Napoli, che lo avevano elevato a simbolo della rinascita. Borghini chiarisce però un punto spesso frainteso:
“Quando disse che non avrebbe affrontato il Napoli da avversario, si riferiva solo alla stagione successiva allo scudetto. In quel periodo rifiutò davvero alcune offerte. Ma dopo, era giusto che tornasse ad allenare. Luciano vive di campo, non poteva restare fermo.”

La nuova vita bianconera e il rispetto per Napoli

Oggi Spalletti è pronto a iniziare la sua avventura con la Juventus, forte delle esperienze e delle cicatrici che lo hanno reso un allenatore maturo e consapevole.
“Alla Juve porterà la sua disciplina, la sua mentalità vincente, ma anche il lato umano che lo contraddistingue. È uno che costruisce rapporti veri, che sa motivare e creare identità. Lo farà anche a Torino, come ha sempre fatto ovunque sia andato.”

E su Napoli, Borghini non ha dubbi:
“Napoli resta nel suo cuore, non cambierà mai. Lì ha lasciato una parte di sé, ma ora deve guardare avanti. E lo farà, come sempre, con serietà e rispetto.”

Conclusione: un legame che va oltre il calcio

La storia tra Luciano Spalletti e Francesco Borghini è la dimostrazione che, anche nel calcio moderno, l’amicizia può essere più forte della rivalità e della pressione. Dalle partite di provincia ai trionfi in Serie A, Spalletti ha mantenuto intatta la sua umanità, tornando spesso ad Avane per ricordare da dove tutto è cominciato.

“È rimasto lo stesso ragazzo di sempre,” conclude Borghini. “Determinato, leale e con un cuore grande. La Juve avrà un allenatore che non si accontenta, ma soprattutto un uomo vero.”