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Sacchi: “Conte e Fabregas, due visioni del calcio che si incontrano. Al Maradona sarà una sfida di cultura e coraggio”

Arrigo Sacchi alla Gazzetta dello sport non usa mezzi termini: in questo avvio di stagione, le due squadre che più lo hanno colpito sono il Napoli di Antonio Conte e il Como di Cesc Fabregas.

Sacchi: “Conte e Fabregas, due visioni del calcio che si incontrano. Al Maradona sarà una sfida di cultura e coraggio”

Due realtà agli antipodi per storia e ambizioni, ma unite da una filosofia comune: proporre calcio vero, moderno, aggressivo e coraggioso.

“Giocano un calcio che mi piace – spiega Sacchi –. Sono squadre che attaccano e difendono in undici, che mettono al centro il collettivo e il dominio del campo. Il merito è dei loro allenatori: diversi nello stile, ma simili nell’idea di fondo, vincere attraverso il gioco.”

“Conte? Ha una cultura del lavoro fuori dal comune”

L’ex tecnico di Milan e Nazionale conosce Antonio Conte da una vita. “Lo allenai in azzurro e già allora era un perfezionista. Terminati gli allenamenti, prendeva appunti su tutto. Annotava schemi, esercizi, posizioni. Capivi subito che sarebbe diventato un grande allenatore.”

Sacchi aggiunge: “Conte ha una cultura del lavoro pazzesca. Riesce a entrare nella testa dei giocatori, a tirarne fuori il massimo. È un maestro, anzi, un fenomeno. Ogni sua squadra ha un’identità precisa, riconoscibile, fatta di disciplina e intensità. Il Napoli oggi lo dimostra: è una squadra organizzata, verticale, che sa imporre il proprio ritmo.”

“Fabregas ha studiato nelle università del calcio europeo”

Se Conte rappresenta la scuola italiana del rigore tattico, Cesc Fabregas è il simbolo della nuova generazione di allenatori internazionali. “Non lo conosco di persona – ammette Sacchi – ma vedo come gioca il suo Como: ha un’impronta chiara, europea. Ha studiato nelle migliori università del calcio: l’Arsenal di Wenger e il Barcellona di Guardiola.”

“Quando osservi il Como – prosegue – capisci che c’è un’idea forte dietro. I giocatori sanno sempre dove muoversi, come creare linee di passaggio, come uscire dalla pressione. È una squadra che ragiona e costruisce, non una provinciale. Il merito è suo: ha dato al Como una mentalità nuova, propositiva.”

“Sarà una sfida aperta, il pubblico non si annoierà”

Napoli-Como, in programma questa sera al Diego Armando Maradona, promette spettacolo. “Non sono un indovino – sorride Sacchi – ma credo che sarà una partita godibile. Entrambe le squadre vogliono dominare, vogliono il pallone, vogliono creare. Nessuna delle due si accontenta di aspettare.”

Dal punto di vista tattico, Sacchi immagina una gara intensa: “Il Napoli cercherà di sfruttare la superiorità in mezzo al campo e la sua verticalità. Conte ama l’aggressione alta e le combinazioni rapide. Fabregas risponderà con un pressing offensivo e con una difesa molto alta. Dovrà però stare attento agli spazi, perché il Napoli ha giocatori come McTominay e Hojlund che sanno attaccare la profondità.”

“Il Como non farà barricate. Fabregas vuole giocare, non difendersi”

Sacchi mette in guardia chi si aspetta un Como attendista: “Se pensate che il Como venga a Napoli per fare le barricate, vi sbagliate. Fabregas non è fatto così. Ha centrocampisti di qualità e un talento come Nico Paz che può cambiare il ritmo dell’azione. Il suo calcio è fatto di fraseggi, di trame rapide, di ricerca costante della profondità.”

“Il Napoli dovrà mantenere equilibrio, perché il Como è capace di colpire se trova spazio. È una squadra che gioca con intelligenza e coraggio. Fabregas ha trasformato il Como in una realtà moderna, di stampo spagnolo. Ma serve pazienza: non bisogna pretendere che punti subito alla Champions. È una squadra in costruzione, e il suo percorso di crescita è appena cominciato.”

“Finché ci saranno allenatori così, il calcio sarà in buone mani”

Sacchi chiude con una riflessione che va oltre il campo: “Conte e Fabregas rappresentano due scuole di pensiero diverse, ma complementari. Entrambi amano il gioco, entrambi credono nel collettivo, nella bellezza del calcio ragionato. Finché avremo allenatori così, il nostro sport sarà in buone mani.”

E sul pronostico, sorride: “È una partita da tripla, può succedere di tutto. Ma sono certo che vincerà lo spettacolo.”