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Napoli, De Laurentiis attacca ancora: “Manfredi e Cosenza non capiscono di calcio, ignorano il futuro dello sport”

Italian businessman Aurelio De Laurentiis arrives for the screening of the film "Freaks Out" presented in competition on September 8, 2021 during the 78th Venice Film Festival at Venice Lido. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP) (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Il presidente del Napoli rilancia il progetto per un nuovo stadio da 70 mila posti: “Il Maradona è un impianto inadeguato. La politica italiana è il vero nemico del calcio”

Napoli, De Laurentiis attacca ancora: “Manfredi e Cosenza non capiscono di calcio, ignorano il futuro dello sport”

Aurelio De Laurentiis torna a far discutere. Intervenuto al Football Business Forum organizzato da Sda Bocconi e La Gazzetta dello Sport, il presidente del Napoli ha ribadito con forza la necessità di costruire un nuovo stadio moderno, puntando il dito contro le istituzioni cittadine e nazionali.

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“Vorrei uno stadio da 70 mila posti con skybox e parcheggi veri. È una balla che la gente arrivi con i mezzi pubblici: tutti vogliono andare allo stadio con la propria macchina”, ha dichiarato De Laurentiis.
“Servono 30 ettari per uno stadio moderno dentro la città, non fuori. Il sindaco Manfredi e l’assessore Cosenza non sanno nulla di calcio e ignorano il futuro dello sport”.

“Il Maradona è un impianto superato”

Il numero uno del club partenopeo non ha risparmiato critiche all’attuale impianto di Fuorigrotta, definito “inadeguato” rispetto agli standard europei:

“Lo stadio Maradona è un semicesso. Quando venne Ancelotti riuscimmo a sistemare qualcosa, ma il problema è strutturale. Paghiamo la stessa cifra del Paris Saint-Germain al Comune, ma loro hanno l’esclusiva del loro stadio e fatturano oltre 100 milioni l’anno. Noi, invece, possiamo usarlo solo per un giorno e lo riconsegniamo subito dopo. È una situazione assurda”.

De Laurentiis ha poi ricordato come la pista d’atletica e la distanza tra campo e tribune penalizzino lo spettacolo e i ricavi:

“Abbiamo un fossato che allontana ancora di più i tifosi. In Champions League, con il Maradona così com’è, incassiamo al massimo tre milioni a partita. Gli altri club, con stadi moderni, arrivano a quattordici. Poi ci si chiede perché non possiamo competere sul mercato dei giocatori”.

“La politica è il vero nemico del calcio”

Il presidente azzurro ha allargato il discorso al sistema sportivo nazionale, accusando la classe politica di non comprendere il potenziale economico e sociale del calcio:

“Il nostro nemico sono i politici italiani: odiano il calcio. Se capissero che ci sono 25 milioni di possibili elettori appassionati, forse cambierebbero atteggiamento. Nel 1990, per i Mondiali, al San Paolo fecero un disastro totale: sprechi e lavori inutili. Io non c’ero, ma oggi pago ancora quelle conseguenze”.

“Londra è un modello: l’Arsenal ha investito e ha vinto”

De Laurentiis ha poi portato come esempio virtuoso l’esperienza londinese:

“Ho visitato l’Emirates Stadium nel 2013: ha 200 salottini e oltre 60 mila posti. Londra ha autorizzato l’Arsenal a costruire abitazioni intorno all’impianto per recuperare l’investimento. Così i Gunners sono rimasti ai vertici per quindici anni. Ecco come si fa sviluppo sportivo”.

“Serve una nuova visione per il calcio europeo”

Nel suo intervento, De Laurentiis ha affrontato anche il tema della governance del calcio internazionale, lanciando un monito ai vertici di UEFA e FIFA:

“Ho parlato con Saviano e mi ha detto che mafia, camorra e ’ndrangheta cercano di appropriarsi dei club. È un rischio reale. Ceferin e Infantino devono fare attenzione a non ridurre il valore dei campionati nazionali. Se continueranno così, resteranno solo cinque squadre: Napoli, Roma, Inter, Milan e Juve. A quel punto tanto vale creare un campionato europeo e cambiare le regole del gioco”.

Una sfida aperta con il Comune di Napoli

Le parole del presidente arrivano in un momento di forte tensione con Palazzo San Giacomo, dove il sindaco Gaetano Manfredi e l’assessore Edoardo Cosenza hanno confermato la volontà di procedere con la riqualificazione del Maradona, giudicando il progetto del nuovo stadio ancora troppo incerto. Il Comune, infatti, intende trasformare il masterplan esistente in progetto esecutivo, in vista di Euro 2032, mentre De Laurentiis punta a un impianto interamente privato.