Nel Napoli costruito da Antonio Conte, c’è un calciatore che incarna alla perfezione l’idea di squadra, intensità e duttilità tattica: Eljif Elmas.
Non più soltanto una riserva di lusso o un cambio d’emergenza, ma una presenza costante nello scacchiere azzurro.
Napoli, Elmas, l’uomo in più di Conte: il dodicesimo titolare che tiene in equilibrio gli azzurri
Come riporta il Corriere dello Sport, il centrocampista macedone è diventato il vero “dodicesimo uomo” del Napoli, sempre pronto a partire titolare o subentrare con la stessa efficacia, come con Spalletti nell’anno del terzo scudetto.
A Bologna, ancora una volta, sarà lui a completare il tridente d’attacco partendo da sinistra. Conte lo considera un giocatore imprescindibile: “Elmas mi dà equilibrio, intensità e spirito di sacrificio. È uno di quelli che fanno respirare la squadra”, ha confidato il tecnico in una delle ultime conferenze interne.
Duttilità totale: da esterno offensivo a regista d’emergenza
Elmas è il prototipo del giocatore moderno tanto caro a Conte.
In questa stagione, il tecnico lo ha impiegato come esterno sinistro nel tridente, mezzala, trequartista e persino play basso, quando il Napoli ha dovuto fare a meno di Lobotka e Gilmour.
In ogni ruolo, il macedone ha mostrato maturità tattica, senso della posizione e disponibilità al sacrificio.
Il suo rendimento non si misura solo in gol o assist, ma nell’impatto collettivo che offre: equilibrio, copertura, pressing alto e capacità di leggere le transizioni.
Un giocatore che “riempie il campo” e consente ai compagni più offensivi, come Hojlund e Neres, di esprimersi al meglio.
Conte e la fiducia assoluta: “Volevo Elmas già a gennaio”
Il rapporto tra Conte ed Elmas nasce da lontano.
Durante la scorsa stagione, l’allenatore aveva chiesto alla società di riportarlo a Napoli già nel mercato di gennaio, ma per questioni legate agli slot per extracomunitari l’operazione fu rimandata.
«Lo consideravo un giocatore prezioso per equilibrio e mentalità», avrebbe confidato Conte alla dirigenza.
L’occasione si è ripresentata in estate, e il tecnico non ha esitato: Elmas doveva tornare a Napoli.
Una decisione che oggi si rivela decisiva: l’ex Torino e Lipsia è diventato un pilastro silenzioso del progetto tecnico, una garanzia per qualsiasi modulo o situazione di gara.
Dalla rinascita alla conferma: il ritorno del “tuttocampista”
Elmas era stato uno dei protagonisti dello scudetto 2023, terzo miglior marcatore dietro Osimhen e Kvaratskhelia. Dopo la parentesi lontano dal Maradona, è tornato più consapevole dei propri mezzi e con una nuova leadership silenziosa.
Conte lo considera tra i più “maturi” del gruppo: un calciatore che ha saputo evolversi non solo tecnicamente ma anche caratterialmente.
Oggi il Napoli trova in lui un giocatore che attacca e difende con la stessa lucidità, capace di alternare aggressione e copertura.
E quando serve impostare dal basso, Elmas ha mostrato di poter interpretare anche i compiti di costruzione: il suo adattamento nel ruolo di playmaker, in assenza dei titolari, ha convinto lo staff tecnico.
A Bologna un’altra conferma: Elmas a sinistra nel tridente
Contro il Bologna, il Napoli si affiderà di nuovo alla sua versatilità.
Conte lo schiererà sulla corsia mancina del tridente offensivo, dove Elmas offre densità e supporto alla fase difensiva.
Una scelta di fiducia e di continuità, ma anche di equilibrio: con lui in campo, il Napoli subisce meno e costruisce meglio.
La sensazione è che, ormai, Elmas non sia più una semplice alternativa ma una presenza fissa, un elemento irrinunciabile per il calcio concreto e verticale di Conte.


