Si apre un caso delicato attorno alla memoria di Stefano Borgonovo, indimenticato attaccante di Como, Milan, Fiorentina, Pescara e Udinese, scomparso nel 2013 dopo una lunga battaglia contro la Sla.
Como, la famiglia di Stefano Borgonovo diffida i tifosi: stop all’uso del nome del campione
La moglie Chantal Guigard Borgonovo e i figli dell’ex calciatore hanno inviato una diffida ufficiale ai “Pesi Massimi”, storico gruppo del tifo organizzato del Como, chiedendo di interrompere ogni utilizzo del nome del campione nell’ambito delle loro iniziative.
La diffida ai tifosi del Como: sessanta giorni per cessare l’utilizzo del nome
Secondo quanto riportato dal quotidiano La Provincia, nella comunicazione formale gli eredi di Borgonovo intimano ai tifosi di sospendere entro sessanta giorni ogni utilizzo del nome del calciatore, compreso quello legato al trofeo annuale a lui dedicato e ad eventuali materiali o comunicazioni del gruppo.
La famiglia ha espresso nel documento il proprio “apprezzamento per la lodevole iniziativa portata avanti nel tempo”, ma ha precisato che, a seguito di una riorganizzazione delle attività legate all’eredità morale e d’immagine di Stefano Borgonovo, ogni futuro utilizzo del suo nome sarà gestito direttamente dagli eredi.
In sostanza, viene revocata la vecchia autorizzazione verbale concessa anni fa per l’intitolazione del trofeo e per altre manifestazioni a lui dedicate.
I “Pesi Massimi”: “Potrete toglierci il suo nome, ma Stefano non ce lo toglierete mai”
La notizia ha suscitato grande emozione e dispiacere tra i tifosi del Como.
Sui social, il gruppo dei Pesi Massimi ha reso pubblico il proprio disappunto, spiegando di aver tentato un contatto diretto con la vedova per un chiarimento, senza però ottenere risposta.
Nel loro messaggio su Facebook si legge:
“Potrete toglierci il suo nome, ma Stefano non ce lo toglierete mai.”
Il gruppo ha ricordato come negli anni si sia impegnato a mantenere viva la memoria del bomber comasco, contribuendo anche all’intitolazione del piazzale antistante lo stadio Sinigaglia e all’istituzione di un premio annuale riservato al giocatore più amato dai tifosi.
Il legame tra Borgonovo e il Como
Stefano Borgonovo, nato a Giussano nel 1964, è rimasto nel cuore dei tifosi comaschi non solo per i gol segnati ma per la forza e la dignità con cui ha affrontato la malattia.
Dopo aver annunciato pubblicamente di essere affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), l’ex attaccante ha fondato la Fondazione Stefano Borgonovo, dedicata alla ricerca scientifica e al sostegno dei malati.
Il suo nome è diventato simbolo di coraggio e solidarietà, valori che la città di Como continua a riconoscergli.
Una vicenda tra memoria e diritto d’immagine
Il caso solleva anche una riflessione più ampia sul diritto d’uso dei nomi di personaggi pubblici scomparsi, spesso legati a iniziative di tifoserie, enti locali o fondazioni.
La decisione della famiglia Borgonovo sembra voler riordinare e centralizzare la gestione del nome e dell’immagine dell’ex calciatore, per garantire che venga utilizzato solo in contesti coerenti con i valori e le finalità della Fondazione.
Tuttavia, il gesto ha inevitabilmente toccato corde emotive profonde in una tifoseria che, da oltre un decennio, considera Stefano un simbolo eterno del Como e dello sport pulito.


