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Eder: “Con Spalletti mai feeling. In spogliatoio imbarazzo per il caso Icardi-Wanda”

MILAN, ITALY - FEBRUARY 11: Eder Citadin Martins of FC Internazionale Milano gestures during the serie A match between FC Internazionale and Bologna FC at Stadio Giuseppe Meazza on February 11, 2018 in Milan, Italy. (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Eder torna a parlare. Lo fa attraverso un’intervista a La Gazzetta dello Sport nella quale ripercorre i momenti più intensi, dolorosi e controversi della sua carriera, dal playoff Mondiale del 2017 al rapporto complicato con Luciano Spalletti durante gli anni all’Inter.

Eder: “Con Spalletti mai feeling. In spogliatoio imbarazzo per il caso Icardi-Wanda”

“Quel playoff è il mio più grande rimpianto”

Eder non usa giri di parole quando rievoca lo 0-0 di San Siro contro la Svezia, la partita che escluse l’Italia dai Mondiali:
“Maledetto spareggio. Le responsabilità furono di tutti, ma Ventura non fu coerente. Belotti e Immobile giocavano anche quando non erano al cento per cento. La pressione ci travolse. Io e Insigne eravamo in panchina, poi ci fu quella scena con De Rossi. Sullo 0-0 sarebbe bastato un episodio”.

Conte ct: “Con lui ho vomitato per la fatica, ma volavamo”

Tra i ricordi più intensi c’è l’Europeo 2016, vissuto sotto la guida di Antonio Conte:
“Con lui vomitai. Tra riscaldamenti, tattica, palestra e test fisici mi chiedevo come fosse possibile reggere quei ritmi. Ma poi in campo eravamo una squadra devastante. Gli schemi venivano provati decine di volte. Il gol di Giaccherini al Belgio era uno di quelli. E quello mio alla Svezia fu indimenticabile. Con un po’ di fortuna ai rigori contro la Germania avremmo vinto l’Europeo”.

Inter, un’occasione che si è trasformata in un labirinto

Prima di arrivare a Milano, Eder era a un passo dal Leicester di Ranieri:
“Avrei giocato dietro Vardy, era tutto pronto. Mancini e Ausilio mi convinsero a scegliere l’Inter… e poi giocai pochissimo. Il Leicester vinse il campionato, ma nonostante le difficoltà considero un orgoglio aver vestito la maglia nerazzurra. Ho disputato quasi novanta partite, ma da titolare saranno state venti. Davanti avevo Icardi”.

“Icardi-Wanda? In spogliatoio c’era imbarazzo”

Il caso che segnò un’epoca, Eder lo ricorda così:
“C’era imbarazzo, era inevitabile. Ma Mauro era sorprendentemente sereno”.

Spalletti, il nodo irrisolto: “Non sopportavo la sua ipocrisia”

Il rapporto con Luciano Spalletti è il punto più duro dell’intervista:
“È il motivo per cui sono andato via dall’Inter. Allenatore top, nulla da dire. Ma come uomo… meno. Non ho mai sopportato la sua ipocrisia”.

La parentesi in Cina e il futuro

Dopo Milano, il trasferimento in Cina con il Jiangsu Suning:
“Con la famiglia Zhang eravamo molto legati, ma nel 2020, dopo la vittoria del campionato, sparirono. Per mesi non abbiamo visto un euro”.

Oggi Eder guarda avanti, senza escludere un ritorno in Italia in nuove vesti:
“Vorrei diventare direttore sportivo, ma ora mi godo la famiglia. Mi sarebbe piaciuto chiudere la carriera alla Sampdoria. Ogni tanto rivedo quei gol: erano davvero altri tempi”.