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Napoli domina nella classifica delle distanze percorse: la squadra di Conte primeggia per intensità e continuità

Gli azzurri occupano il primo posto in una delle classifiche più indicative sul piano fisico, quella relativa ai chilometri percorsi. Un dato che ribalta le percezioni diffuse nelle ultime settimane sugli infortuni e sulla condizione atletica della squadra.

Napoli domina nella classifica delle distanze percorse: la squadra di Conte primeggia per intensità e continuità

 

Negli stessi giorni in cui il presidente Aurelio De Laurentiis ha criticato con decisione gli impegni delle nazionali, sostenendo che “”così non si può più andare avanti””, emerge un elemento che cambia la prospettiva: la preparazione del Napoli non è affatto in discussione. Anzi, rivela una tenuta atletica superiore a quella di qualunque altra formazione del campionato.

Una media record: quasi 120 km a partita

Secondo i dati della Lega Serie A, il Napoli è la squadra che percorre più chilometri in assoluto: 119,67 km a gara. Nessuno fa meglio.
Il gruppo guidato da Conte supera la Juventus, seconda con 118,54 km, e distanzia anche la sorprendente Cremonese, che completa il podio.

Si tratta di numeri che vanno ben oltre la semplice statistica: descrivono una squadra che imprime al match un’intensità costante, indipendentemente dal numero di assenze e dalle rotazioni forzate.

La fotografia atletica degli azzurri è netta: Di Lorenzo e compagni non scendono mai sotto i 115 km, con picchi impressionanti come i 127 km registrati nella sfida contro il Torino o i 120 km toccati contro Lecce, Pisa e Cagliari.

Il paradosso della condizione: gli infortuni non derivano dal lavoro atletico

Il Napoli ha dovuto fronteggiare sedici infortuni dall’inizio della stagione, una sequenza che ha coinvolto quasi tutti i titolari: da Meret a Hojlund, passando per Anguissa, De Bruyne e Politano. Da qui è nata la tesi secondo cui il problema fosse nella gestione fisica.
Ma i numeri della Lega dicono l’esatto contrario.

Se la preparazione fosse inadeguata, il Napoli non potrebbe mantenere ritmi di gara superiori all’intero campionato. La squadra, invece, corre più di tutti sia senza palla, sia con il pallone tra i piedi, dove occupa il secondo posto assoluto con 15,7 km a gara, subito dietro la Juventus.

È una dimostrazione oggettiva che il modello di preparazione adottato da Conte non solo regge, ma potenzia il rendimento globale della squadra.

Confronti e differenze: chi corre, chi gestisce

L’analisi diventa ancora più interessante se confrontata con il rendimento di chi sta davanti in classifica. La Roma capolista, ad esempio, percorre in media 111,75 km, quasi otto in meno del Napoli, pur conservando una brillantezza atletica che la colloca in vetta alla Serie A.

La differenza, dunque, non riguarda la qualità della corsa, ma la capacità di gestione dell’energia, un aspetto che distingue il modello di Conte da quello di De Rossi.
Allo stesso modo l’Atalanta di Gasperini, storicamente una delle squadre che spinge di più, ha raggiunto il proprio massimo con 118 km contro l’Inter, restando comunque sotto i livelli strutturali del Napoli.

Il match meno dispendioso dei giallorossi, contro il Verona, è stato vinto con autorità. Il Napoli, al contrario, mantiene standard altissimi indipendentemente dal risultato: il minimo stagionale, 115 km, è stato registrato nella prima giornata contro il Sassuolo e nella sconfitta contro il Milan.

Età media alta, rendimento da squadra giovane

Un altro elemento significativo riguarda l’età media: il Napoli, con 28,2 anni, schiera una delle formazioni più esperte della Serie A, seconda solo alla Lazio.
Nonostante questo, lavora ai ritmi di un gruppo molto più giovane, dimostrando che la proposta fisica di Conte non è semplicemente intensa, ma calibrata e sostenibile.

Nonostante la “maledizione” degli infortuni, il Napoli resta competitivo

Dal ko di Lukaku del 14 agosto è iniziata una sequenza sfavorevole di stop muscolari e traumatici che ha condizionato la stagione. Eppure, nonostante una rosa ridotta e un rendimento atletico di livello europeo, il Napoli è ancora pienamente in corsa per lo scudetto.

Conte ha denunciato un clima di pessimismo, ma la classifica racconta un’altra verità: gli azzurri sono a soli due punti dalla vetta, sostenuti da una condizione fisica che resta uno dei punti di forza più evidenti della squadra.