Gianluigi Buffon, oggi capodelegazione e direttore sportivo della Nazionale, interviene per la prima volta dopo i giorni più turbolenti seguiti alla sconfitta con la Norvegia.
Italia, Buffon: “Paghiamo la presunzione del post-2006. Ma ai playoff niente paura”
Forte delle sue 176 presenze in azzurro, l’ex portiere analizza senza filtri lo stato del calcio italiano e difende con convinzione il commissario tecnico Gennaro Gattuso, indicando al tempo stesso una strada chiara per ricostruire.
“Presunzione figlia del 2006: siamo rimasti fermi mentre il mondo correva”
Nell’intervista rilasciata alla Gazzetta, Buffon individua nella mancata evoluzione post-Mondiale 2006 una delle radici profonde della crisi attuale. Secondo lui, l’Italia vive oggi una frattura tra ciò che crede di essere e ciò che il campo mostra.
“Stiamo vivendo un periodo di transizione e non abbiamo capito quale strada prendere. Paghiamo anche gli errori del passato. I risultati di oggi risalgono a vent’anni fa, quando ci siamo adagiati sulla nostra forza pensando che sarebbe durata per grazia ricevuta.”
Il riferimento è esplicito: dopo Berlino 2006, invece di rinnovare modelli tecnici e metodologici, il movimento si è comportato come “una cicala”, incapace di investire con lungimiranza.
Buffon propone una ripartenza dal settore giovanile, soprattutto nella fascia 7-13 anni, con un percorso formativo dedicato alle abilità individuali più che agli schemi. È un progetto che sta studiando insieme a Cesare Prandelli, ma che richiede stabilità e tempi lunghi.
“Gattuso è l’uomo giusto: basta pregiudizi, decide tutto lui”
Il capitolo più netto dell’intervento riguarda la difesa del commissario tecnico. Buffon non solo respinge le critiche, ma le considera basate su percezioni errate.
“Rino è il ct giusto, è la figura migliore che si potesse scegliere. Non capisco questa prevenzione nei suoi confronti. Decide tutto lui, come il doppio 9 che è un’intuizione geniale. L’Italia vince soltanto se si fa gruppo, e questo è ciò che Rino sta costruendo.”
Per Buffon, la solidità del gruppo è l’unico presupposto senza il quale nessun progresso è possibile. E in questo, Gattuso rappresenterebbe una garanzia.
Il crollo mentale con la Norvegia: “Inaccettabile, su questo lavoreremo”
Riguardo alla sconfitta di San Siro, Buffon riconosce i meriti della Norvegia, definita “una squadra da top europeo”, ma individua nella fragilità mentale il vero punto critico della Nazionale.
“È stato un crollo mentale, non fisico. Non possiamo permetterci più questi blackout. Impossibile essere in controllo per novanta minuti, ma devi saper limitare i danni. Non puoi prendere tre gol in dieci minuti.”
La componente emotiva, secondo Buffon, è oggi la priorità assoluta del lavoro tecnico e psicologico dello staff.
Playoff Mondiali: “Nessuna paura. Solo rispetto”
Guardando alla semifinale playoff contro l’Irlanda del Nord e all’eventuale finale contro Galles o Bosnia, Buffon respinge con forza il clima di timore che aleggia attorno alla Nazionale.
“La paura attanaglia e non ti fa giocare. Serve il giusto rispetto, non la paura. Il Mondiale è una magia da regalare al Paese, non possiamo mancarlo.”



