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Rabiot al centro del progetto Milan: “La squadra cresce. Scudetto? A marzo capiremo la nostra forza”

Nel corso di un’intervista esclusiva concessa a SportMediaset, Adrien Rabiot analizza il suo ritorno in campo, il momento del Milan e il rapporto con Massimiliano Allegri.

Rabiot al centro del progetto Milan: “La squadra cresce. Scudetto? A marzo capiremo la nostra forza”

Il centrocampista francese, rientrato dopo un lungo stop, si sofferma soprattutto sulle sensazioni del derby vinto e sulla crescente solidità della squadra.

Il peso del derby e la crescita mentale del gruppo

Rabiot non nasconde la soddisfazione per la vittoria sulla rivale cittadina.
“È stata una gara cruciale e vissuta con grande intensità. Vincere il mio primo derby a San Siro mi ha reso orgoglioso. Questo successo ci offre ulteriori certezze e conferma la maturità che stiamo acquisendo. Nelle sfide dirette stiamo dimostrando personalità e spirito collettivo”.

La vittoria contro l’Inter, secondo il centrocampista, rappresenta un segnale forte per tutto l’ambiente. Una conferma del fatto che la squadra riesce a mantenere un livello competitivo elevato anche nelle partite più complesse.

Il rientro dopo l’infortunio: metodo e autocontrollo

Sul recupero fisico, Rabiot spiega il suo percorso di rientro.
“Ho lavorato con attenzione fin dai primi giorni, senza forzare, ma sfruttando ogni margine possibile. Mi aspettavo di riuscire a giocare almeno un’ora; poi l’intensità della gara ha reso tutto più faticoso, ma mi sono sentito subito bene. L’adrenalina di certe partite è un fattore determinante”.

Un Milan con e senza Rabiot: la questione dell’equilibrio

I numeri mostrano un Milan più solido con il francese in campo, un dato che sorprende lo stesso Rabiot.
“Forse la squadra si sente più sicura. Cerco di comunicare molto, di mantenere l’ordine, soprattutto nei momenti difficili. La continuità è ciò che provo a trasmettere, e questo può aiutare anche gli altri”.

La maturità secondo Allegri: un percorso ancora aperto

Il suo ex allenatore, Massimiliano Allegri, ha parlato pubblicamente della sua evoluzione. Rabiot conferma questa impressione.
“Mi sento più maturo. Ogni stagione cerco nuovi margini di crescita. L’anno a Marsiglia, ad esempio, è stato fondamentale. A ogni allenamento studio i dettagli attraverso i video: è un lavoro costante, e mi piace sapere che posso migliorare ancora”.

Il primo gol con il Milan: obiettivo vicino?

A proposito del suo rapporto con il gol, Rabiot non fa mistero della voglia di sbloccarsi.
“Segnare a San Siro sarebbe un momento speciale. Non è il mio compito principale, ma contribuire anche in questo modo sarebbe importante”.

Allegri, la gestione del gruppo e il sostegno psicologico

L’allenatore lo ha sostenuto anche durante l’infortunio.
“Mi chiedeva tre o quattro volte al giorno come stessi. È il suo modo di essere vicino ai giocatori. Mentre ti chiede novità, ti ricorda anche che il recupero va affrontato con calma. La sua presenza quotidiana ti aiuta a rimanere focalizzato”.

Nkunku tra potenziale e adattamento

Sul compagno Nkunku, attualmente sotto osservazione da parte della critica, Rabiot è netto:
“Lo conosco da anni. Ha talento e professionalità. Gli serve solo tempo per adattarsi e ritrovare la forma migliore. Non appena segnerà uno o due gol, la fiducia aumenterà. In squadra crediamo molto in lui”.

Maignan e il futuro: il Milan può ancora tenerlo?

Sul portiere rossonero Rabiot è chiaro.
“Maignan è tra i migliori nel suo ruolo. Ama il Milan, questo me lo ha detto più volte. La decisione sul suo futuro spetta a lui e alla società, ma qui ha tutto per continuare a crescere”.

Scudetto: un obiettivo possibile ma non ancora dichiarato

Il tema della lotta al titolo torna inevitabilmente.
“È una domanda ricorrente. La nostra priorità è mantenere alta la qualità delle prestazioni e avere tutti i giocatori disponibili. Se resteremo al completo, potremo presentarci a febbraio o marzo nella posizione ideale per definire le nostre reali ambizioni”.