Il prossimo mercato di gennaio potrebbe rivelarsi particolarmente complicato per Atalanta, Fiorentina, Genoa, Lazio, Napoli e Torino.
Costo del Lavoro Allargato: il nuovo parametro che può bloccare il mercato di sei club di Serie A
Come accennato ieri, sono sei i club che rischiano di trovarsi sotto vincolo a causa dell’indicatore del costo del lavoro allargato (CLA), il nuovo parametro introdotto dalla FIGC per misurare la sostenibilità economica delle società calcistiche.
Serie A, mercato di gennaio a rischio per sei club: stretta sul costo del lavoro allargato
Che cos’è il Costo del Lavoro Allargato
Il CLA è un indice che mette in relazione due elementi fondamentali:
Costo del lavoro allargato (CLA): comprende i costi del personale sportivo, gli ammortamenti e le svalutazioni dei cartellini, oltre alle commissioni degli agenti non incluse nel costo del cartellino.
Ricavi (R): includono ricavi commerciali, sponsorizzazioni, diritti audiovisivi, introiti dai prestiti dei calciatori al netto dei costi e plusvalenze o proventi derivanti dalle cessioni.
L’indicatore si ottiene quindi dal rapporto CLA / R.
Se questo rapporto supera la soglia stabilita dal Consiglio Federale su indicazione della Covisoc, il club viene considerato non sostenibile e rischia restrizioni importanti sul mercato.
Un dirigente federale, commentando il nuovo parametro, sintetizza così la logica alla base del cambiamento:
“È un modo per allinearci agli standard internazionali e impedire che i club spendano più di quanto possano permettersi.”
Il nuovo quadro normativo: addio all’indice di liquidità
La sessione invernale 2025 segna l’addio all’indice di liquidità come criterio principale per il mercato, sostituito appunto dal CLA. Si tratta di una svolta voluta dal presidente FIGC Gabriele Gravina, per introdurre uno strumento più aderente alle regole europee sul controllo dei costi.
Il valore massimo dell’indicatore è oggi fissato a 0,8, ma dalla prossima estate scenderà a 0,6, rendendo il sistema ancora più stringente.
Come ricorda un analista di Calcio e Finanza:
“Il mercato di gennaio sarà il primo vero banco di prova. Da qui in avanti, chi non avrà conti in ordine rischia di muoversi solo in uscita.”
Cosa succede se si supera la soglia
In caso di sforamento del limite, la FIGC può imporre:
blocco totale o parziale del mercato,
necessità di cessioni per rientrare nei parametri,
divieti di tesseramento o restrizioni sul numero di nuovi ingressi.
Il rischio concreto per le sei squadre coinvolte è di dover rinunciare a nuovi acquisti, o di essere costrette a effettuare operazioni che riducano i costi complessivi del personale sportivo.
Perché sei club sono a rischio
Negli ultimi bilanci, Atalanta, Fiorentina, Genoa, Lazio, Napoli e Torino hanno registrato un rapporto tra CLA e ricavi troppo vicino – o oltre – al limite consentito.
A pesare sono:
una crescita dei costi di rosa e staff,
ammortamenti rilevanti dovuti ai cartellini acquistati negli ultimi anni,
ricavi non sufficientemente elevati per sostenere tali spese.
Un esperto di diritto sportivo spiega:
“Il CLA premia chi ha ricavi solidi e costi calibrati. Penalizza invece chi ha investito molto senza aumentare proporzionalmente gli introiti.”
Una minaccia reale per il mercato di gennaio
La nuova norma nasce per favorire sostenibilità, trasparenza e una gestione economica più responsabile.
Ma nel breve periodo rischia di diventare una minaccia concreta per i club che puntavano a rinforzare la rosa a gennaio.
Se la situazione non verrà riequilibrata nei prossimi bilanci, l’unica strada per evitare sanzioni sarà agire in uscita o ridurre la massa salariale.
Per molti club, il mercato invernale 2025-2026 potrebbe trasformarsi più in un esercizio di contenimento che in un’opportunità di crescita.



