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Napoli, Milinkovic-Savic è già un beniamino del “Maradona”. Ora con Meret…

Il Napoli vive un momento di autentica “Milinkovic-Savic mania”. L’estremo difensore serbo, arrivato in estate dal Torino per 21 milioni di euro, si sta confermando un protagonista assoluto della stagione.

Napoli, Milinkovic-Savic è già un beniamino del “Maradona”. Ora con Meret…

Il gigante di 202 centimetri ha combinato in pochi mesi due qualità rarissime per un portiere: neutralizzare rigori e trasformarli in punizioni decisive per la propria squadra.

All’acquisto di Milinkovic-Savic, molti tifosi avevano espresso dubbi: “Perché spendere così tanto per un portiere se abbiamo già Meret?”, si legge su Virgilio, nella sua sezione dedicata allo sport. L’infortunio del numero uno titolare ha però spalancato le porte al serbo, che non ha tardato a dimostrare le proprie qualità. In Coppa Italia, nella sfida contro il Cagliari decisa ai rigori, Milinkovic-Savic ha non solo parato il penalty decisivo a Luvumbo, ma ha anche realizzato il suo tiro dagli undici metri, trascinando il Napoli ai quarti.

Il portiere serbo si sta rivelando una pedina preziosa per Antonio Conte: in questa stagione ha già parato tiri determinanti di Camarda (Lecce) e Morata (Como), e sommando la passata esperienza al Torino, ha respinto sei degli ultimi dieci rigori affrontati in Serie A.

L’intuizione (vincente) di Mihajlovic

Non è un caso che Milinkovic-Savic sia diventato un cecchino dai rigori. L’idea originaria risale ai tempi del Torino con Sinisa Mihajlovic: “Tra allenamenti e punizioni infinite – raccontano le cronache dell’epoca – Mihajlovic lo spinse a calciare direttamente a porta dai 25 metri, creando un allenamento unico che mise in luce il talento del giovane portiere”.

Oggi, quella stessa fiducia traslata sugli undici metri consente a Conte di avere una risorsa in più, soprattutto in una stagione in cui specialisti come De Bruyne e Lukaku non sono sempre disponibili.

Il ritorno di Meret e il dilemma di Conte

Alex Meret, fuori dal campo da fine ottobre per la frattura del secondo metatarso del piede destro, è in fase di recupero. L’obiettivo resta la Supercoppa, ma è probabile che il portiere friulano torni disponibile solo per l’ultima giornata del 2025, contro la Cremonese il 28 dicembre.

Il tecnico del Napoli dovrà dunque decidere se continuare a puntare su Milinkovic-Savic come portiere titolare, viste le prestazioni decisive, o alternare i due numeri uno. La scelta appare più complessa dopo la recente prova contro la Roma, in cui il serbo ha salvato i suoi con un riflesso prodigioso su Baldanzi nel finale.

un portiere tra leggenda e pragmatismo

Milinkovic-Savic si conferma un profilo raro nel calcio moderno: gigante tra i pali, rigorista implacabile, e ormai vero punto di riferimento per il Napoli. Conte ha davanti un’opportunità e un dilemma: sfruttare il momento d’oro del serbo senza affrettare il ritorno di Meret, cercando di mantenere equilibrio tra continuità e gestione degli uomini in vista della parte più intensa della stagione.