Mateo Pellegrino, attaccante del Parma e figlio d’arte (suo padre l’allenatore ex Valencia, Mauricio Pellegrino, ndr), ha concesso una lunga intervista in esclusiva a SportMediaset, offrendo una panoramica approfondita sulla sua vita in Italia, sul percorso professionale e sulle sue ambizioni, presenti e future.
Parma, Pellegrino si racconta: “Qui è casa, sogno il Mondiale e gioco al fantacalcio”
Pellegrino descrive il suo momento personale con grande lucidità:
“Sto bene, molto bene. La stagione è ancora alle prime battute, sappiamo di dover crescere e migliorare diversi aspetti. Sono contento, ma consapevole che possiamo fare di più”.
Il giocatore è arrivato a Parma a gennaio e l’inserimento è stato immediato: “A Parma mi trovo benissimo. L’italiano lo sto imparando, anche se ho ancora qualche difficoltà. L’ambientamento è andato oltre le aspettative”.
Un passaggio chiave dell’intervista riguarda le differenze tra i due campionati:
“Qui in Italia c’è una preparazione tattica molto più strutturata. In Argentina il calcio è più istintivo, più battaglia. Sono due realtà davvero diverse”.
Pellegrino preferisce restare con i piedi per terra. E quando gli viene chiesto se possa diventare il nuovo Crespo, è chiaro:
“Il paragone è troppo grande. Lui ha fatto tantissimo. Io provo a dare sempre il massimo e vedremo cosa sarò in futuro”.
Parma è il club più giovane del campionato, guidato dall’allenatore più giovane, Fabio Cuesta. Per Pellegrino questo è un valore aggiunto:
“Ci dà una grande spinta. Siamo giovani, pieni di energia, con tanta voglia di crescere. A volte ci manca un po’ di esperienza, ma la motivazione è enorme”.
Pellegrino ha esordito in gialloblù sotto la guida di Cristian Chivu, oggi all’Inter:
“Sono persone splendide, tutte e due. Diversi nel modo di lavorare, sia tattico che umano, ma entrambi grandissime figure”.
E su Chivu alla guida di un grande club: “Con noi ha fatto benissimo. Se fosse pronto per una big lo sa solo lui”.
Con il doppio passaporto, Pellegrino potrebbe scegliere tra Argentina e Spagna in vista del Mondiale 2026. Al momento però non si sbilancia:
“Oggi mi concentro solo sul Parma. Nessuna nazionale mi ha chiamato, devo lavorare e migliorare. Quando arriverà il momento, valuterò”.
Figlio d’arte, Pellegrino ha sempre convissuto con le aspettative legate al nome della sua famiglia:
“Non sempre è stato semplice, ma col tempo ho dimostrato il mio valore. Non ho mai pensato di smettere, perché sapevo cosa volevo: vivere il mio sogno da calciatore”.
Niente yoga, solo meditazione. Un’abitudine nata su consiglio di suo fratello quattro o cinque anni fa:
“La pratico ogni giorno. Mi aiuta molto, non solo nel calcio ma nella vita in generale”.
Tra i suoi desideri, uno spicca su tutti: “Giocare il Mondiale”. Una motivazione che guida il suo percorso quotidiano.
In vista del derby emiliano contro il Bologna, Pellegrino appare determinato:
“Siamo pronti. Faremo tutto il possibile per vincere”.
E sul fantacalcio conferma di partecipare con alcuni compagni:
“Sì, giochiamo tra noi. Non mi sono comprato da solo, lo ha fatto un compagno. Spero di fare più punti possibili per loro”.



