Non è servito scrivere il proprio nome nel tabellino dei marcatori per sancire lo status di leggenda. Nell’ultima, e potenzialmente drammatica giornata del Brasileirao, Neymar Jr. ha completato il suo capolavoro personale, trasformandosi in un eroe incerottato capace di salvare il Santos dall’inferno e trascinarlo in paradiso.
Tre vittorie, salvezza e sorpasso al Corinthians: il Santos vola grazie a un Neymar stoico
La vittoria per 3-0 contro il Cruzeiro, firmata dalla doppietta di Thaciano e dal gol di Joao Schmidt, non rappresenta solo la salvezza aritmetica per il Peixe, ma vale un’insperata qualificazione alla prossima Copa Sudamericana. Un traguardo che ha del miracoloso se si considerano le precarie condizioni del numero 10. Neymar, infatti, ha disputato le ultime tre partite decisive convivendo con una lesione al menisco. Nonostante il dolore e il rischio, il fuoriclasse ha stretto i denti, guidando i compagni in un finale di stagione perfetto: tre vittorie consecutive per 3-0, nelle quali ha messo a referto 4 gol e un assist prima della gara odierna, dove ha comunque ispirato la manovra con la sua classe.
L’impresa del Santos ha un sapore ancora più dolce per i tifosi, poiché coincide con la beffa per gli storici rivali. Il sorpasso in classifica ai danni del Corinthians è servito: il pareggio del Timão contro la già retrocessa Juventude li esclude dall’Europa proprio a vantaggio della squadra di Neymar.
A missione compiuta, con la salvezza in tasca e le retrocessioni di Ceara, Fortaleza, Juventude e Sport Recife ormai ufficiali, come evidenziato da Sportitalia, O’Ney ha parlato del suo futuro senza filtri, lasciando trasparire tutta la stanchezza fisica e mentale: “Rimarrò al Santos? Sinceramente non lo so. Ho detto di aspettare la fine del campionato. Ora voglio riposarmi per almeno una settimana, fare un viaggio e dimenticare il calcio”. Poi, la dichiarazione d’amore che tiene accesa la speranza dei tifosi: “Il mio cuore è sempre al Santos. Sarà sempre al primo posto per me. Ma vedremo cosa è meglio per tutti”.
Andrea Alati



