Nella notte del Maradona, tra le ombre di una sconfitta che allontana la Juventus dalla vetta, brilla un’unica, sfolgorante luce individuale. Con la rete del momentaneo pareggio a inizio ripresa, Kenan Yildiz entra prepotentemente nella storia del club bianconero. Il gioiellino turco ha siglato il suo quinto gol nelle prime 14 giornate, un traguardo statistico che permette al numero 10 di oggi di agganciare il numero 10 per eccellenza: Alessandro Del Piero. Da stasera, Yildiz e “Pinturicchio”, che vi riuscì nella stagione 1994-95, sono gli unici due juventini ad aver segnato almeno 5 reti nelle prime 15 di campionato prima di compiere 21 anni.
Juventus confusa e punita dagli esperimenti: il Napoli domina, Yildiz illude ma non basta
Tuttavia, questo record ha il sapore amaro dell’occasione persa, sacrificata sull’altare di un esperimento tattico fallimentare. La verità emersa dal campo è che Luciano Spalletti ha facilitato enormemente la gestione della gara al Napoli, regalando di fatto i primi quarantacinque minuti agli avversari.
L’idea di schierare Yildiz come “falso nueve” si è rivelata un assist involontario alla difesa di Antonio Conte. Costringendo il talento turco a giocare spalle alla porta e lontano dalla sua zona di comfort, Spalletti ha reso la Juventus sterile e priva di riferimenti, permettendo al Napoli di dominare il gioco senza patemi e di chiudere il primo tempo avanti grazie al gol di Hojlund, con un Di Gregorio costretto agli straordinari per evitare il tracollo. La prova del nove sull’errore dell’allenatore è arrivata proprio nella ripresa: appena Spalletti ha fatto marcia indietro, inserendo una punta vera (David) e rimettendo Yildiz nel suo ruolo naturale, la musica è cambiata e il turco ha trovato immediatamente la via del gol storico. Il talento bianconero si prende la storia, ma Spalletti si prende la responsabilità di una formazione iniziale che ha reso la vita troppo facile ai Campioni d’Italia.
Andrea Alati



