Alla vigilia della sfida decisiva tra Benfica e Napoli, valida per la 6ª giornata della fase a girone unico di Champions League, José Mourinho si presenta in conferenza stampa al Benfica Campus con l’obiettivo di spostare l’attenzione su intensità, cultura tattica e responsabilità.
Benfica, Mourinho: “Le assenze del Napoli? Guardate la loro panchina. Oggi sono più forti”
Le sue parole diventano immediatamente uno dei principali temi di giornata, offrendo spunti tecnici e strategici in vista di un confronto che può indirizzare il futuro europeo dei portoghesi.
Mourinho: “Conoscere il Napoli aiuta, ma non riduce il loro valore”
Il tecnico apre la conferenza mettendo subito in chiaro la complessità dell’avversario:
“Il fatto di conoscere bene il Napoli può aiutare, ma questo non significa che le loro qualità siano inferiori. È una squadra che ha conquistato due scudetti in un arco temporale brevissimo. E oggi gioca in modo molto diverso rispetto all’inizio della stagione. La versione attuale mi piace di più”.
Una valutazione che va oltre la semplice analisi, suggerendo un rispetto profondo per una formazione che, secondo Mourinho, ha ritrovato un’identità più definita con il cambio di sistema.
La risposta che si aspetta dal Benfica: “Organizzazione forte, errori individuali da eliminare”
Alla domanda sulle aspettative, Mourinho risponde con una lettura lucida delle ultime prestazioni:
“Contro lo Sporting abbiamo fatto una buona partita, siamo stati superiori a una squadra che ha vinto due campionati consecutivi. Gli episodi ci hanno punito, come accaduto spesso. Contro il Chelsea abbiamo perso per un autogol, in campionato è successo lo stesso. Il problema non è l’organizzazione: è solida. A tradirci sono stati gli errori individuali”.
Un messaggio diretto alla squadra, ma anche un invito a migliorare nella gestione dei dettagli.
Napoli e assenze: “Non fatemi ridere. Guardate chi hanno in panchina”
Il tema delle assenze degli azzurri, tra cui spicca Lukaku, non convince Mourinho:
“Non mi faccia ridere con i giocatori che mancano. Non avere De Bruyne ma avere McTominay è la stessa cosa. Io ho assenze pesanti ma non voglio piangere. La panchina del Napoli è di un altro livello. Se osservate chi gioca, dimenticate chi manca. Cambiando sistema sono diventati una squadra migliore”.
Un’affermazione che sottolinea la profondità della rosa azzurra e rimarca l’equilibrio competitivo della partita.
Il confronto tra campionati: “In Italia cultura tattica altissima”
Alla domanda sul paragone tra i due tornei, Mourinho risponde con precisione:
“Non guardo il campionato italiano, mi concentro sul mio. Ma conosco bene la Serie A: la cultura tattica è altissima, gli allenatori lavorano molto sulle marcature individuali e sulla fisicità adattata al contesto di gioco”.
Una riflessione che valorizza entrambe le realtà, senza spostare il focus dalla gara imminente.
Mercato irrilevante: “Conta solo il risultato. Il mercato per me non esiste”
Mourinho taglia corto sull’argomento mercato, rimarcando una priorità assoluta:
“No, non penso al mercato. Devo ottenere il massimo da chi ho qui. Formazione? Non dirò chi gioca. Molti dei 23 disponibili debutteranno con me, altri arrivano dalle giovanili. Il mercato non influenza nulla. Finché la matematica ci dà speranza, io ho speranza”.
Una dichiarazione che ribadisce mentalità competitiva e attenzione totale alla sfida.
Sul passato e sulle scelte di stagione: “Dire che sarebbe cambiato qualcosa è una leggerezza”
In merito all’eventualità di aver iniziato prima il percorso al Benfica, Mourinho risponde senza esitazioni:
“Non si può dire. Sarebbe una leggerezza. Avrei dovuto iniziare il campionato ma non con questa squadra. C’era un altro allenatore prima di me. La squadra potrebbe anche stare meglio con lui. Non possiamo saperlo”.
Una posizione rispettosa verso il lavoro del predecessore e verso il gruppo squadra.
I giovani: “Devono giocare, altrimenti il potenziale resta un punto interrogativo”
Mourinho insiste sul ruolo fondamentale dei giovani nel progetto tecnico:
“José Neto è convocato. I giovani devono capire che se sbagliano nessuno li punirà. Passare da una fascia d’età all’altra è già un trauma. Se aggiungiamo ulteriore pressione, peggioriamo tutto. Ma il potenziale va messo alla prova: devono giocare più degli altri. McTominay domani è titolare contro di noi perché qualcuno ha creduto in lui. Faremo lo stesso con José Neto”.
Una filosofia che combina protezione e responsabilità.
Sulle squadre di Conte: “Compattezza e consapevolezza tattica eccezionali”
Il tecnico elogia l’approccio di Antonio Conte:
“Impossibile pensare che le sue squadre siano scarse. Hanno compattezza e consapevolezza tattica straordinarie. È esigente sul mercato e costruisce sempre rose forti. Dal punto di vista della preparazione è uno dei migliori”.
Un riconoscimento di grande valore, considerando il rispetto reciproco dei due allenatori.
Spinazzola, McTominay, emozioni e obiettivi: “Emozioni prima e dopo, durante conta solo vincere”
Sulle sensazioni legate ai singoli giocatori, Mourinho precisa:
“No, le emozioni sono pre e post partita. Durante c’è solo la necessità di vincere contro un avversario fortissimo. Sarà difficilissimo e daremo tutto per ottenere ciò che vogliamo”.
L’ultima chance? “Finché la matematica ci sostiene, lottiamo”
Sul peso del match:
“Matematicamente è possibile. Finché non saremo condannati, andremo fino all’ultimo. Vincere ci darebbe una buona posizione, non vincere complicherebbe. Ma ci sarebbero altri sei punti. Neres? Gioca bene, ma Politano è forte. Questa squadra vive di talenti individuali e cultura tattica. Non penso solo a un giocatore”.
Il vero pericolo del Napoli: “Una squadra completa, a tre o a quattro”
Infine, l’analisi tecnica del Napoli:
“È forte in transizione offensiva e difensiva, sa giocare a tre e a quattro. La transizione non è solo Højlund, ma anche Spinazzola, Olivera, Di Lorenzo, McTominay. È una grande squadra”.



